Artisti Vari Buscadero Americana
2019 - Appaloosa Record / distr.IRD
Trentasei canzoni, divise equamente tra artisti stranieri ed italiani, il doppio CD si apre con Thom Chacon che, insieme alla splendida Mary Gauthier rivisitano The Speed of The Sound of Loneliness di John Prine. Versione in punta di dita e chitarra, cantata splendidamente sulle due voci dei nostri. Madame George è uno dei capolavori di Van Morrison. Forse solo un “pazzo” come James Maddock poteva tuffarsi in un affresco di tale specie. Giocata sulla fisarmonica che permea tutto il pezzo di magia, viene resa in maniera favolosa. Sette minuti sette di meraviglia. Ma tutte le versioni contenute in questa prima parte sono meritevoli. Tra quelle che mi hanno colpito maggiormente non posso non citare Thunder Road, ovvero quando Bruce scriveva canzoni che sarebbero entrate in quell’olimpo del suo songbook che appaiono così lontane dallo Springsteen odierno. Michael McDermott ce ne offre una versione molto bella, tutta pianoforte in evidenza.
Eve of Destruction di P.F.Sloan portata al successo mondiale da Barry McGuire. A cimentarsi con ottimi risultati è Anthony D’Amato che, qualora non doveste conoscerlo, vi consiglio di provare ad iniziare dal bel The Shipwreck From The Shore, uscito oltre cinque anni fa. Chris Buhalis rivede We Don’t Run di Willie Nelson con una versione molto bella. Stessa cosa si può dire di Sonora Death Row, pezzo di Blackie Farrell rivisitata da Andrea Parodi a mio avviso ancora meglio di come aveva fatto in passato artisti come Robert Earl Keen o Leo Kottke arricchendola di sonorità che la rendono una vera e propria outlaw’s ballad. La traduzione in italiano è davvero interessante. Johnny Irion con Olivia Nora Guthrie, visti un paio di mesi fa dalle nostre parti, rendono omaggio all’indimenticabile Neal Casal, riprendendone la splendida Losing End Again.
La parte con gli artisti italiani offre spunti altrettanto interessanti. Dal cilindro pesco, sempre giudizio personale, la straordinaria Christmas in Washington di Steve Earle, che i Gang insieme ad Andrea Parodi (che entra nel finale), rivedono nella nostra lingua una ballata maestosa che si permea di attualità e storia. Commovente. Amo Stefano Barotti, la sua voce e la sua chitarra, e la versione di Changes di Phil Ochs è esattamente come me la sarei aspettata da lui. Un gioiello. Roberta Finocchiaro conferma la sua bravura con Not Too Late di Norah Jones. Versione molto bella e raffinata. Claudio Sanfilippo eguaglia i Gang per la straordinaria bellezza della versione di Everything Is Free di Gillian Welch. Suonata in maniera superlativa, la canzone è una perla che svetta. Una versione in purezza. Luca Rovini convince con un pezzo “rischioso” come Early Summer Rain di Kevin Welch. La chiusura è affidata a Veronica Sbergia e Max De Bernardi che lasciano le atmosfere che li contraddistinguono per calarsi in una cover struggente tanto affascinante di My Favourite Picture Of You di Guy Clark. Un suggello ricco di classe e maestria.
Buscadero Americana è un inchino doveroso alla bellezza, ed un meraviglioso modo per finire un 2019 ricchissimo di grande musica.
Semplicemente splendido!