live report
Artisti Vari Teatro Sociale /Busto Arsizio (VA)
Concerto del 20/05/2018
Per il suo cinquantenario, il Distretto IB1 dell’International Association of Lions Club ha chiesto all'infaticabile animatore musicale Andrea Parodi di pensare a un evento a più voci, che radunasse il meglio della scena artistica locale, ma anche costruisse un ponte con gli Stati Uniti. Detto, fatto: nasce così Un viaggio dall’America verso l’Italia, presentato al Teatro Sociale di Busto Arsizio.
Parodi, cantautore e profondo conoscitore del folk americano, ha chiamato come ospite speciale la cantautrice canadese Whitney Rose, naturalizzata texana, per la prima volta in Italia assieme alla sua band.
Le danze si sono subito aperte all'insegna della grande qualità: Luca Ghielmetti, di Valmorea, accompagnato dal fuoriclasse della fisarmonica Franco Piccolo e dal poliedrico Massimo Scoca al contrabbasso, ha proposto tre delle sue composizioni più intense ed emozionanti, fra ricordi, amori e grandi campioni dello sport (stavolta è toccato alla maglia nera Luigi Malabrocca e a Gigi Meroni); il clima si è ulteriormente acceso, quando sul palco con lui sono comparsi anche Nadir Giori e Gian Battista Galli dei Sulutumana, per interpretare con Ghielmetti Antes que muda el mar.
Lasciati soli, con un Alessio Brunialti nelle inedite vesti di chitarrista e seconda voce, Galli e Giori hanno coinvolto, con tre loro brani, la platea, che ha risposto con calore, soprattutto nella conclusiva Liberi tutti.
Marco Castelli invece ha compiuto un'altra scelta: essendo pronto il suo nuovo spettacolo omaggio a Paolo Conte, ha deciso di suonare e cantare, con la sua swing band, alcuni dei maggiori successi dell'Avvocato, come Sudamerica, Via con me e Bartali: un ottimo test in vista della prima dello spettacolo.
Anche Andrea Parodi si è ritagliato uno spazio per una sua canzone, accompagnato da Paolo Ercoli al dobro e dal fenomenale duo, composto dal chitarrista Max De Bernardi e da Veronica Sbergia, che nel loro set hanno trascinato la platea, fra chitarre, ukulele e washboard, in un viaggio sul Delta del Mississippi, aprendo la strada per l'arrivo della fascinosa trentenne Whitney Rose, apprezzata dai signori, grazie anche a una minigonna vertiginosa, ma che ha convinto anche le signore, con la sua voce alla Dolly Parton e una schietta comunicativa. Conclusione con tutti gli artisti sul palco, a rendere omaggio all’ospite d’onore con un classico country.
Un pomeriggio piacevole, che ha permesso a tutti di comprendere che davvero non esistono confini, quando si tratta di bella musica.
Parodi, cantautore e profondo conoscitore del folk americano, ha chiamato come ospite speciale la cantautrice canadese Whitney Rose, naturalizzata texana, per la prima volta in Italia assieme alla sua band.
Le danze si sono subito aperte all'insegna della grande qualità: Luca Ghielmetti, di Valmorea, accompagnato dal fuoriclasse della fisarmonica Franco Piccolo e dal poliedrico Massimo Scoca al contrabbasso, ha proposto tre delle sue composizioni più intense ed emozionanti, fra ricordi, amori e grandi campioni dello sport (stavolta è toccato alla maglia nera Luigi Malabrocca e a Gigi Meroni); il clima si è ulteriormente acceso, quando sul palco con lui sono comparsi anche Nadir Giori e Gian Battista Galli dei Sulutumana, per interpretare con Ghielmetti Antes que muda el mar.
Lasciati soli, con un Alessio Brunialti nelle inedite vesti di chitarrista e seconda voce, Galli e Giori hanno coinvolto, con tre loro brani, la platea, che ha risposto con calore, soprattutto nella conclusiva Liberi tutti.
Marco Castelli invece ha compiuto un'altra scelta: essendo pronto il suo nuovo spettacolo omaggio a Paolo Conte, ha deciso di suonare e cantare, con la sua swing band, alcuni dei maggiori successi dell'Avvocato, come Sudamerica, Via con me e Bartali: un ottimo test in vista della prima dello spettacolo.
Anche Andrea Parodi si è ritagliato uno spazio per una sua canzone, accompagnato da Paolo Ercoli al dobro e dal fenomenale duo, composto dal chitarrista Max De Bernardi e da Veronica Sbergia, che nel loro set hanno trascinato la platea, fra chitarre, ukulele e washboard, in un viaggio sul Delta del Mississippi, aprendo la strada per l'arrivo della fascinosa trentenne Whitney Rose, apprezzata dai signori, grazie anche a una minigonna vertiginosa, ma che ha convinto anche le signore, con la sua voce alla Dolly Parton e una schietta comunicativa. Conclusione con tutti gli artisti sul palco, a rendere omaggio all’ospite d’onore con un classico country.
Un pomeriggio piacevole, che ha permesso a tutti di comprendere che davvero non esistono confini, quando si tratta di bella musica.