Artisti Vari Africamore - The Afro-Funk Side of Italy (1973-1978)
2024 - Four Flies Records
Nell’album la sfumatura psichedelica è rappresentata da tracce come Africa Sound di Jean Paul & Angelique, mentre Kumbayero di Albert Weyman riguarda l’aspetto più disco. Tuttavia, non sono questi gli unici generi che si rilevano con il progredire dell’ascolto: il carattere speziato della compilation non avrebbe luogo se non fosse, ad esempio, per Why O di Beryl Cunningham, riarrangiamento di Paolo Ormi del “Calypso Blues” di Nat King Cole, o per Calories di Augusto Martelli & The Real McCoys.
Prima di sbarcare sulle coste italiane, queste sonorità di derivazione africana e afrocaraibica attraversano innanzitutto l’Oceano Atlantico e giungono a New York. È proprio qui che, sui dancefloor del dj Dave Mancuso, si diffonde un suono groovy e ipnotico, lo stesso che caratterizza Soul Makossa, brano del sassofonista Manu Dibango, non a caso reinterpretato in Africamore stesso. Intorno al 1973, dal contesto ristretto delle feste di Mancuso, il sound esotico si propaga in Italia e nel resto del mondo, lasciando impressa la sua influenza nel panorama internazionale anche mainstream.
Il fine di questa collezione è, più che rappresentare un movimento artistico, descrivere una via alternativa di interpretare la musica anni ‘70, in un’epoca in cui le piste da ballo non aderiscono ancora al genere senza tempo della disco music in chiave Bee Gees. Si tratta di una via ritmata, aperta all’uso di accostamenti apparentemente improbabili, come quello tra sintetizzatori, percussioni dalle ascendenze afro e sonorità disco-funk.
È un periodo di transizione che merita di essere riscoperto e analizzato, con (Afric)amore.