Woody Allen Tutti dicono I love you
1996 » RECENSIONE | Commedia | musicale RE-VISIONE
Con Julia Roberts, Goldie Hawn, Woody Allen, Alan Alda, Tim Roth, Edward Norton
09/11/2021 di Claudio Mariani
Ciò che traspare è il divertimento, sia per lo spettatore che per l’autore stesso. Poi, volendo vedere, anche la storia non è poi così semplice, in quanto ci sono almeno 3-4 storie principali che si intrecciano, anche se quella forse più importante, il trait d’union, riguarda proprio il personaggio di Joe/Allen che, divorziato, è terribilmente attratto da una donna più giovane, e riesce ad aprirle il cuore con uno stratagemma quasi involontario, quando scopre che la figlia conosce i segreti di lei, avendo origliato più volte le sue sedute di psicanalisi. Un espediente già in parte usato nel drammatico Un’altra donna. Quest’opera ricorda anche in parte Hannah e le sue sorelle.
Casting con le solite star che si sono messe tutte a disposizione di un maestro: a partire dalla fantastica Goldie Hawn, Julia Roberts, Drew Barrymore, Edward Norton, Natalie Portman, Tim Roth, Alan Alda.
Altro grande pregio: le musiche sono state scelte e “piazzate” nei punti giusti grazie a una memoria impressionante e alla grande ricerca di Allen nei suoi cataloghi tra gli anni Venti agli anni Cinquanta del secolo scorso.
Successo per niente scontato, soprattutto in Europa, in particolare in Francia, e risultato negativo in patria; critica divisa e quasi unanimemente concorde sul fatto che le parti cantate fossero imprecise e a volte stonate. Ma poteva essere altrimenti, visto la classica ottusità della critica, soprattutto statunitense.
Un film senza troppe pretese, che viaggia verso la sufficienza e nulla più e che in molti punti risulta quasi kitsch, ma poi il livello si alza enormemente nelle due ultime lunghe sequenze tra il comico, il romantico e il surreale: la festa in maschera con tutti -o quasi- vestiti da Groucho Marx e il balletto finale tra Allen e la Hawn, di grande grazia anche e nonostante manchi un ballerino e un cantante: qua il regista e attore si mette in gioco totalmente, danzando impacciato e cantando con voce soffusa e tremante, ma dal suo sorriso malcelato mentre lo fa, si capisce gran parte del senso di questa pellicola.