Woody Allen Radio days
1987 » RECENSIONE | Commedia | RE-VISIONE
Con Mia Farrow, Dianne Wiest, Seth Green, Paul Herman, Julie Kavner
22/04/2014 di Claudio Mariani
Radio days ha una struttura frammentata ma estremamente coerente se la si inquadra per quello che è: una serie di storie assemblate ricordate per il tramite della radio che, durante quegli anni precedenti la seconda guerra mondiale, scandiva i ritmi e le giornate di molti americani. Un film così potevano farlo solo Woody e pochi altri, veri amanti della musica di quel periodo. Nella bellissima colonna sonora, sarebbe anche bello cercare il collegamento fra i testi delle canzoni e le scene a cui sono legate, ma è un’operazione che lasciamo ai madrelingua. L’altro fattore inedito nella filmografia del regista, è la voce narrante del protagonista, che è dello stesso regista, a cui si associano le vicende del giovane Joe e della sua strampalata famiglia ebrea. A fare da contorno una miriade di personaggi, uno più azzeccato dell’altro; su tutti spiccano due delle attrici più ricorrenti nella sua filmografia: una Mia Farrow sempre perfettamente camaleontica, e una emozionante Dianne Wiest a cui spetta il ruolo più interessante, quello della zitella in cerca dello sposo. La stessa attrice l’anno prima e dieci anni dopo ha ricevuto ben due Oscar interpretando film di Allen. A completare il quadro, c’è poi la grande fotografia di Carlo Di Palma con l’uso dei colori che, per questo film in particolare, Allen ha voluto particolarmente accesi e vivaci.
Anche a rivederlo trent’anni dopo, questo è un film delicato, piacevole, diverte e venato da una nostalgia, comunque positiva. Rimane un’opera diversa ma non interlocutoria nella sterminata e variegata filmografia di Woody Allen.