Woody Allen Il dormiglione
1973 » RECENSIONE | Comico | RE-VISIONE
Con Woody Allen, Diane Keaton
17/07/2020 di Claudio Mariani
Qua Allen si immagina di essere un vegetariano intellettualoide che viene “scongelato” duecento anni dopo gli anni Settanta, da cui proviene, e in cui si trova a che fare con una società quasi post-iper-tecnologica e con una ragazza che è la piena e consapevole visione futura di una snob dei nostri/suoi tempi. Ebbene, questa bellissima e anche divertente ragazza non è nientedimeno che Diane Keaton, al suo esordio sotto la direzione di Allen, che in fase di scrittura le aveva adattato appositamente il personaggio.
Film che a suo modo è importante anche perché scritto con Marshall Brickman, collaborazione che darà i suoi -splendidi- frutti con il già citato Io e Annie, Manhattan e Misterioso omicidio a Manhattan. Chiaro che qua, trattandosi di commedia vera e propria, la quattro mani al lavoro sulla sceneggiatura non è che si vedano poi molto.
Certo, l’Allen vero che entrerà nella storia del cinema arriverà poi, ma quello che fa ridere per il suo aspetto, per le sue movenze, per i suoi goffi tentativi di fare l’uomo sicuro e consapevole, funziona benissimo ancora oggi, a 45 anni di distanza.
Altra cosa rara: la musica, un jazz tradizionale di New Orleans, che non c’entra nulla con l’ambientazione futuristica del film, ma è solo funzionale alla commedia Slapstick, è suonata dallo stesso Allen con la sua orchestra. Ottime anche le scenografie che oggi farebbero impazzire i patiti di Modernariato.
Tecnicamente, è un film farsesco, come continua a definirlo l’autore, ed è uno degli ultimi suoi fuochi basati su una comicità prettamente surreale. Fu il primo grosso successo commerciale per Woody, che riuscì, parecchi anni dopo, a trovare la giusta definizione: “un filmetto…ma ben riuscito”!