Woody Allen La maledizione dello scorpione di giada
2001 » RECENSIONE | Commedia | RE-VISIONE
Con Woody Allen, Helen Hunt, Dan Aykroyd, Charlize Theron
07/06/2022 di Claudio Mariani
Un’opera che divide: da una parte il suo autore arriva perfino a definirlo uno dei suoi film peggiori, se non il peggiore, dall’altra abbiamo solo parte della critica così negativa, mentre a diversi altri il meccanismo è piaciuto. Il pubblico è stato invece più classicamente diviso tra una tiepida accoglienza negli Stati Uniti fino al buon successo in Europa, e addirittura ottimo in Spagna. Sul giudizio di Allen pesa tantissimo la sua convinzione di non essere stato per niente nella parte del protagonista, avendo dovuto rimediare lui a un’infruttuosa ricerca dell’attore giusto (definisce addirittura “triviale” la sua interpretazione). E’ vero, non è propriamente nella parte, ma negli anni sarebbe poi successo diverse volte in altre pellicole, ma tutto sommato…va bene così. La verità è che il materiale a disposizione, e in particolare i dialoghi tra il protagonista e la protagonista, sono di uno spessore notevole: grandi scene comiche, battute a raffica quasi sempre incisive e ben studiate.
Quindi un film divisivo, ma in ogni caso dialoghi brillanti, stile tutto sommato buono (opera in costume, con buon lavoro nei ruoli “tecnici”) che scorre molto bene. Alcuni l’hanno definito persino un meccanismo comico perfetto. In ogni caso, detrattori o no, ha comune un ottimo ritmo.
Anche la trama è buona: Siamo negli anni 40, quando W.C.Briggs, un impacciato ma efficace investigatore assicurativo, sotto l’influsso di un criminale ipnotizzatore diviene lui stesso il criminale a cui dà la caccia. Parallelamente l’odiata collega Betty Ann viene ipnotizzata a sua volta, innescando così anche il canalone sentimentale.
Ottimo cast: a partire da Helen Hunt, oggettivamente un gran talento comico, il prezioso Dan Aykroyd e una conturbante Carlize Theron, alla seconda prova con Allen.
Rimarrà comunque un film che separa, ma molto meno di quello che pensa Allen. E’ una buona commedia d’intreccio, una citazione/omaggio alle pellicole noir degli anni 40, e per questo bisogna prenderla per quello che è, come spesso bisogna fare con i lavori del regista newyorkese, e quindi goderne senza farsi troppe domande.
Quindi un film divisivo, ma in ogni caso dialoghi brillanti, stile tutto sommato buono (opera in costume, con buon lavoro nei ruoli “tecnici”) che scorre molto bene. Alcuni l’hanno definito persino un meccanismo comico perfetto. In ogni caso, detrattori o no, ha comune un ottimo ritmo.
Anche la trama è buona: Siamo negli anni 40, quando W.C.Briggs, un impacciato ma efficace investigatore assicurativo, sotto l’influsso di un criminale ipnotizzatore diviene lui stesso il criminale a cui dà la caccia. Parallelamente l’odiata collega Betty Ann viene ipnotizzata a sua volta, innescando così anche il canalone sentimentale.
Ottimo cast: a partire da Helen Hunt, oggettivamente un gran talento comico, il prezioso Dan Aykroyd e una conturbante Carlize Theron, alla seconda prova con Allen.
Rimarrà comunque un film che separa, ma molto meno di quello che pensa Allen. E’ una buona commedia d’intreccio, una citazione/omaggio alle pellicole noir degli anni 40, e per questo bisogna prenderla per quello che è, come spesso bisogna fare con i lavori del regista newyorkese, e quindi goderne senza farsi troppe domande.
