Woody Allen Crisis in six scenes (miniserie Amazon)
2016 » SERIE | Commedia
01/06/2017 di Claudio Mariani
Quello che invece manca, nella serie…è il concetto stesso di serie. Diciamo la verità: sei episodi di poco più di venti minuti fanno un film, anche se i film di Woody solitamente durano decisamente meno. La trama è quanto mai semplice: siamo negli anni Sessanta, e la tipica famiglia borghese-liberale viene “sconvolta” dall’arrivo di una hippie-rivoluzionaria ricercata dalle autorità. Alla fine la storia -scarna- è il pretesto per una serie di gag decisamente comiche. Tra le altre cose, il titolo sembra un po’ forzato, quasi che l’idea originaria sia poi stata riadattata senza cambiare poi lo stesso, ma forse è solo una nostra impressione.
I fattori positivi sono principalmente tre più uno invece fondamentale: 1> rivedere Woody davanti alla macchina da presa dopo diversi anni, e forse -chissà- per l’ultima volta, 2> l’ottimo affiatamento con Elaine May, la moglie e 3> una Miley Cyrus di spessore e perfettamente nella parte della ricercata. Il quarto fattore fondamentale è la comicità pure di Allen, che non si vedeva da parecchi film (a memoria: da Basta che funzioni del 2009), visto che il registro ultimamente utilizzato è quello della commedia delicata, dove si ride solo sottopelle. In questo caso invece si ride eccome, e sonoramente, e non mancano degli squisiti momenti che vanno ad aggiungersi alla splendida cineteca immaginaria di ogni alleniano doc, come la scena iniziale dal parrucchiere o il caos dell’ultimo episodio.
Ritornando alla critica a cui si accennava all’inizio, ecco la vera soluzione: con autori come Woody Allen è fondamentale il fattore-aspettativa, bisogna sempre volare basso, con lui, per poi rimanere, come in questo caso, piacevolmente sorpresi.
COSA FUNZIONA: un trio di attori perfetto (Allen-May-Cyrus) e la comicità pura
COSA NON FUNZIONA: il fatto che più di una serie, sembra un film spezzettato in sei parti