The Zen Circus Nati per subire
2011 - La Tempesta
#The Zen Circus#Italiana#Alternative #Indie-folk #Indie-pop #Indie-rock
La title-track è un perfetto esempio. E’ quasi un energico mantra, in un crescendo di ineluttabilità e rabbia. Anche I qualunquisti mantiene questa struttura, fino al liberatorio finale “e come disse Hitler: "alzati e cammina" / non chiamarci comunisti / dai che non ce n'è più bisogno / piuttosto siamo i qualunquisti / gente come te”.
Altro sapore sonoro è La democrazia semplicemente non funziona, quasi cantautorale e corale nel suo approccio cinico e rassegnato con morbidi riverberi di chitarra.
Lo spirito torna pienamente dissacrante in Milanesi al mare, sorpresa venata di ska-surf. Appino, Ufo e Karim fanno a pezzi il Milanocentrismo e il “vai a lavurà bauscia!” sull’onda di note irresistibili da happy hour sul mare (a Milano Marittima?).
Nati per subire è un Il paese è reale (a cui gli Zen Circus parteciparono con Gente Di Merda) in salsa anarchico-pisana, sbilenco e feroce come i tre menestrelli contorti sanno fare.
E tra tutte le certezze che crollano, Appino, Ufo e Karim trovano il modo di offrircene una “Dio non esiste, lasciatelo dire / è una morale per me, un'amorale / non ci pensare e continua a camminare” (o a salmodiare?).