Forse in molti potrebbero non essere d’accordo, ma permettetemi almeno per una volta di uscire dagli schemi usuali della critica sin qui adottati per parlare dell’ennesima fatica musicale pubblicata da Federico Fiumani, senza dilungarci su gli aspetti che trascendono il solo lato musicale e sulle ormai risapute doti poetico - musicali del ´guru´ fiorentino.
Sui Diaframma ormai è stato detto di tutto e di più che sembra obsoleto soffermarsi sempre sopra gli stessi concetti. Chi conosce e segue le gesta di Fiumani, sa di chi o cosa si sta parlando, chi al contrario non ha familiarità con l’artista basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca il suo nome per conoscerne vita, morte e miracoli.
Fiumani ´non deve dimostrare più niente a nessuno´, oramai il suo seguito di proseliti se lo è creato, un manipolo di estimatori che aumenta concerto dopo concerto. Ed è proprio questa l’essenza aggiuntiva alla sua arte ´cantautorale´, ´fanatici´ estimatori, alcuni veri e propri ultras in stile calcistico, e di cui non mi nascondo faccio parte. E sono proprio questi i critici più attendibili di ogni sua nuova opera discografica.
Infatti, dopo alcuni anni e qualche disco sotto tono Fiumani è tornato alla carica con un album di notevole impatto, ´Difficile da trovare´ fa gridare quasi al ´miracolo´, non un capolavoro, ma un ottimo disco di quelli che ti ascolti con immenso piacere.
Fiumani è proprio ispirato a 360 gradi, lo si può constatare sia dalle ritmiche più curate, non sono un caso brani come ´Dolce insonnia´ e ´Il sogno di te´ che si prolungano verso i sei minuti attraverso momenti decisamente strumentali, sia nella poetica, quella poetica, qualcuno non ce ne voglia, che a noi piace tanto: ´Potevo volere di più, potevo rischiare di più,/ ma sarei finito presto contro un cielo grigio e nero./ Potevo volere di più, potevo rischiare di più,/ ma è tutto quello che mi manca che indica la via.´ (´Dura madre´); ´Nell’indifferenza di questo mattino/ che è una cosa da grandi, e io sono un bambino/ un mattino ti svegli ed è già tutto deciso. Stanotte ho dormito, / ma cosa ho sognato non mi ricordo.´ (´Giovinezza´).
Atteggiamento punk e sfrontato, Fiumani, accompagnato da Lorenzo Moretto (batteria) e Lorenzo Alderighi (basso), sviscera canzoni che non puoi fare a meno di annoverare tra le migliori dell’estro cantautorale degli ultimi dieci anni: ´Dura madre´, ´Giovinezza´, ´Coda di paglia´, ´Mi piace perdere´, ´La bella e la bestia´ e ´Il sogno di te´ elette già a colonne sonore della nostra vita.
Perla sintomatica dell’intero disco quella ´Io sto conte (ma amo un’altra)´ che ci ripropone un Fiumani dei tempi migliori con la sua solita ´originale´, ma piacevole, vena sentimentale: ´Io sto con te ma amo un’altra/ un’altra che ha bisogno di me/ perché non ha altro, nient’altro al di fuori di me./ Vedessi come è tenera,/ quando piange e si dispera/ tu dimmi come faccio/ a ignorarla questa sera…´.
´Difficile da trovare´ basta ascoltarlo per capire di cosa si sta parlando.