Diaframma

live report

Diaframma Donne E Motori - Brescia

08/02/2003 di Andrea Salvi

Concerto del 08/02/2003

#Diaframma#Italiana#Rock

Diaframma
8 Febbraio 2003 - Donne e motori (Brescia)
Ci sono appuntamenti ai quali mancare sarebbe un effettivo peccato, vere e proprie tradizioni che si rinnovano a scadenza annuale e che mantengono inalterato a distanza di tempo tutto il fascino della prima volta. I Diaframma al “Donne e Motori” di Brescia fanno parte di questa cerchia di eventi, il cui richiamo è troppo forte per rimanerne indifferenti. Ci si ritrova quindi ancora una volta tutti di fronte al palco: le facce sempre le solite, i posti che sembrano riservati nemmeno si trattasse di una prima all’opera, tutti in attesa di rinnovare il rito che Federico Fiumani & co. portano in giro per il paese con indomita fierezza da oltre 20 anni.
Quando dal fondo del locale si sente qualche urlo di incoraggiamento, dal corridoio che spontaneamente i presenti creano dai camerini fino al palco il gruppo viene avanti deciso, chitarre in mano. Gli istanti che precedono l’attacco 1 2 3 4 de “I giorni dell’ira” sono la celebre quiete prima della tempesta. Da questo momento in poi non ci sarà tregua alcuna tra chi, diviso da quella linea che corre dalle due estremità della ribalta, ce la metterà tutta per onorare il proprio ruolo di maestro di cerimonie da una parte e pagante (pogante) dall’altra.
L’apertura dello show è un fulmineo balzo alle radici del punk rock, con un tris di brani dove fierezza, romanticismo e ribellione sono ben shakerati in un cocktail devastante che egregiamente riassume il lavoro dei Diaframma degli ultimi anni, la ricerca di un equilibrio tra la tradizionale forma canzone e l’istinto selvatico della lezione dei primi punk, di cui Fiumani rimane uno dei pochi sopravvissuti in una forma invidiabile. Il gruppo che per questo tour lo accompagna, forte di conferme ormai insostituibili quali il fido Foggy al basso, vede la comparsa alla seconda chitarra del giovane Edo Daidone, a colmare il vuoto lasciato dalle tastiere e al quale spetta il compito di ridonare al suono del gruppo un’essenzialità da tempo ricercata, oltre che, chiamato a sostituire la dipartita del granitico Alessandro Gerbi, il rientro in formazione alla batteria della vecchia conoscenza Daniele Trambusti. La creatività e la foga di quest’ultimo donano ai pezzi in scaletta una dinamicità formidabile, forse fin troppo dato che al solo quarto brano la batteria necessita di una messa a punto, e il gruppo è costretto a fermarsi. Fiumani non si fa pregare due volte dal pubblico e da vero primo attore qual è risfodera una versione per sola voce e chitarra del capolavoro “L’amore segue i passi di un cane vagabondo”, che guadagna il caloroso consenso di chi, magari da anni, attendeva il momento propizio per riascoltarla.
Come se nulla fosse il concerto riprende con una energia poderosa, dove anche i brani storici vengono rimetabolizzati con una particolare attenzione all’immediatezza del risultato, gioco nel quale spiccano in particolar modo l’epicità di “Elena”, il rock n’roll di “Andiamo insieme a donare il sangue” e la ritrovata “L’odore delle rose”, che da brano d’apertura diviene una corale azzeccatissima esplosione di ottimismo a metà concerto, al quale nessuno nel piccolo locale sembra resistere. Alla destra della pedana che funge da palco per tutta la durata del concerto scorrono le immagini sgranate de “Il cielo sopra Berlino”, che attira la curiosità e gli sguardi del cantante, e il quadro pare la vivente messa in scena di un suo testo stranito eppur limpidamente poetico, nella sua casuale sovrapposizione d’immagini. Altri sguardi, d’intesa questa volta, sono quelli riservati ai compagni sul palco, il cui affiatamento si rivela ottimale nella raggiunta consapevolezza dell’efficacia dell’ennesima incarnazione dei Diaframma.
I tempi si fanno serrati, anche i super classici quali “Siberia” non vengono risparmiati ad un restyling che privilegia il piglio potente del brano, il sudore piuttosto che la confidenzialità, lo scatto felino e la distorsione di una chitarra mai tanto bistrattata. C’è spazio perfino per un omaggio ad uno dei nomi ai quali Fiumani è da sempre debitore, “See no evil” dei Television, in cui viene data prova di grande sensibilità ed estro nella sentita reinterpretazione.
Il resto i conoscitori del gruppo fiorentino lo potranno intuire dalla scaletta qui riportata, condotta a termine senza il gioco meschino dei bis.
Stremati, i nostri lasciano il palco tra due ali di entusiasmo, e a nulla serviranno altre richieste. Per tutti gli altri non c’è ragione che tenga, partecipare ad un concerto dei Diaframma non può lasciare indifferenti, non mi stancherò mai di ripeterlo.

FORMAZIONE: - Federico Fiumani (voce, chitarra)
- Riccardo “Foggy” Biliotti (basso)
- Daniele Trambusti (batteria)
- Edo Daidone (chitarra)


SCALETTA:
- I giorni dell’ira
- Sua maestà
- Dammi tempo
- Il telefono
- L’amore segue i passi di un cane vagabondo
- Siberia 2
- Spazi immensi
- Elena
- L’odore delle rose
- Andiamo insieme a donare il sangue
- Siberia
- 3 volte lacrime
- Il disco dei Replacements
- La rivolta
- Diamante grezzo
- Un temporale in campagna
- See no evil
- Vieni tesoro
- Blu petrolio
- Beato me
- Agosto
- Gennaio