Vinicio Capossela Sciusten Feste N.1965
2024 - Warner Music Italy / La Cupa
Fatto sta che da tempo il cantautore annunciava un progetto basato su "canzoni da baldoria", di tutte le latitudini e i tempi, e l'aveva concretizzato proprio durante il Natale 2020, uno dei più castigati e isolati che la storia recente ricordi, anno in cui, a causa della pandemia, non si era potuto tenere il mitologico Concerto Fuori Orario, organizzato, dal lontano 1999, nella settimana di Natale, a volte il 25, altre il 26, più spesso in entrambe le date. Ora il Concerto al Fuori Orario, il celebre club di Taneto di Gattatico, covo di rancorosi, che per una notte si riscoprono ben disposti a fare festa, tra generosi abbracci e ancor più copiosi brindisi alcolici, è diventato un "documentario travestito da film", Natale Fuori Orario, diretto da Gianfranco Firriolo, presentato a Roma, alla Festa del Cinema, (qui la recensione di Arianna Marsico). È tempo che il disco prenda il volo, tra renne, nevicate, strenne e abbracci osmotici.
Ecco quindi il sorprendente Sciusten Feste N.1965, dal titolo emblematico: secondo l'autore, "è un ricordo a orecchio della festa con luna park più smisurata vista nella sua gioventù ad Hannover, dove è tradizione ospitare i più estesi accampamenti di Schützenfest, questo chiassoso raduno in cui si tira al bersaglio, si elegge un campione, si beve moltissimo e la musica non è un granché". Invece, qui la musica è altro che un granché: gli arrangiamenti dei tre inediti, delle riscritture e delle rivisitazioni di standard natalizi o classici festaioli sono accuratissimi, con tocchi eleganti e raffinati, e un manipolo di artisti - amici, che formano un supergruppo da cui scaturisce musica splendente di vita. Merito di una band di musicisti - amici di immenso spessore: Alessandro “Asso” Stefana, Giancarlo Bianchetti, Mirco Mariani, Teo Ciavarella, Glauco Zuppiroli, Michele Vignali e Achille Succi.
E merito di superospiti come Marc Ribot, Greg Cohen, Mikey Kenney e Vincenzo Vasi, a dare la giusta temperatura per combattere il freddo invernale e riscaldare brani come Voglio essere come te (I wanna be like you), tratto da Il Libro della Giungla, con tanto di coda caustica, in Come e più di te, dall'attualità che centra perfettamente il bersaglio. L'intento di Capossela non è infatti, né è mai stato, buttare tutto in caciara, nemmeno quando certa parte del suo pubblico lo avrebbe voluto, ma fare riflettere sul significato dei valori autentici, che rischiano di essere stritolati dalla modernità plastificata.
Perché, dopotutto, anzi, dopo tutto, saremo tutti Calaveras, come ci ricorda il torrido Voodoo Mambo, una danza macabra ed esorcistica, in cui la nostra umanità fisica perde i pezzi, per confondersi in singole membra senza più unione, per sempre. E, quindi, vale la pena non solo fare festa, ma riscoprire, con stupore e desiderio, il candore della neve, la dolcezza di un abbraccio di un amico, il ricordo di un padre che, anni prima, si era incantato davanti a una festa in una città straniera. Ascoltiamo quindi la splendida title track, autobiografica, struggente e gioiosa insieme, che contiene versi cruciali e poeticissimi, densi di amore e compassione: "Figlio di manodopera pangermanica E latte d’asina Figlio di padre giovane con giradischi Attaccato al cuore".
E ascoltiamo anche con estrema attenzione, tra un coriandolo, un brindisi, un cotillon e un lustrino, i testi e i chiaroscuri armonici di queste canzoni, e cerchiamo la salvezza e la grazia, il Conforto e Gioia, tutti laici, concreti, eppure spirituali, che dipingono il nostro quotidiano di attesa, speranza, calore. Senza dimenticare che, fuori dalle nostre case zeppe di benavere, ci sono innocenti che soffrono e muoiono. Così, in Santa Claus è arrivato in città, Santa Claus diventa un rider che viene licenziato perché non ha consegnato i regali in "Prime Time", e, nella già citata Voglio vivere come te, nonostante il ritmo indiavolato alla Louis Prima, il King Louie de Il Libro della Giungla viene travolto dalla competitività del possesso consumistico, mentre, in Conforto e Gioia, i bambini "che non sono cittadini si ammassati in fuga dalla spada di Erode, mentre nella fortezza Europa noi cantiamo lodi di gioia", sazi e ipocriti.
Impossibile, per Capossela, che ci possano essere un vero Natale, una rinascita, una nuova verità, "finché un solo uomo avrà fame e l'altro sazietà"; pensiamoci, tra un veglione, uno zampone e un panettone. E Grazia, Vinicio, per ricordarcelo. Non sarai mai un Guastafeste, se sarai capace di emozionarci fino all'ultima nota, fino agli ultimi Coriandoli - con uno splendido cameo in una ghost track finale.
Buone feste, dunque. E non perdetevi il tour, perché Capossela e la sua band spargeranno a piene mani regali per il cuore, a curare dolori e malinconie. Perché la loro musica cura, meglio di tanti beni superflui.
Ecco le date del tour Conciati per le feste:
2 novembre 2024 CESENA, Teatro Verdi
8 novembre 2024 FIRENZE, Teatro Cartiere Carrara
15 novembre 2024 BOLOGNA, Estragon
17 novembre 2024 MOLFETTA, Eremo
19 novembre 2024 NAPOLI, Casa della Musica Federico I
24 novembre 2024 BRUXELLES, La Madeleine
26 novembre 2024 LONDRA, Union Chapel
28 novembre 2024 BARCELLONA, La Paloma
29 novembre 2024 MADRID, Sala Villanos
4 dicembre 2024 PADOVA, Gran Teatro Geox
8 dicembre 2024 BERLINO, Kesselhaus
10 dicembre 2024 PARIGI, Bataclan
11 dicembre 2024 KARLSRUHE, Tollhaus
13, 14, 15 e 16 dicembre 2024 MILANO, Chapiteau delle Meraviglie – Carroponte
18 dicembre 2024 ROMA, Atlantico
21 dicembre 2024 VENARIA REALE (TO), Teatro Concordia
22 dicembre 2024 MANTOVA, Teatro PalaUnical
25 e 26 dicembre 2024 TANETO di GATTATICO (RE), Fuori Orario
28 dicembre 2024 PERUGIA, La City
9 febbraio 2025 LUGANO, Studio Foce
11 febbraio 2025 ZURIGO, Kaufleuten Zürich.