Il booklet curato da
Elisa Seitzinger (illustratrice, artista visiva e docente all’Istituto Europeo di Design di Torino) introduce all’immaginario tra il medievale e il contemporaneo del
Bestiario d’amore di
Vinicio Capossela. L’EP è ispirato all’opera del troviere
Richard de Fournival, che il filologo
Francesco Zambon così spiega:
“I bestiari medievali erano opere che presentavano ai lettori gallerie di descrizioni di animali, veri o fantastici, seguite da interpretazioni allegoriche che ne facevano delle figure di insegnamenti morali o di verità della fede; nei manoscritti erano spesso magnificamente illustrate. Un singolare intellettuale francese del XIII secolo, Richard de Fournival, medico del re di Francia Filippo Augusto, astrologo, alchimista e poeta, attinse a questo patrimonio scientifico-religioso per uno scopo alquanto originale e sorprendente: convocò infatti queste leggende tradizionali come argomenti per convincere la donna amata, in una lettera fittizia, a ricambiare il suo sentimento, cosa per la quale tutte le canzoni amorose che le aveva scritto, dice, non erano servite a nulla.” È proprio l’amore che
“che tutto move” e
“per l’universo penetra, e risplende” il tema dominante nel disco di
Capossela. La sua voce tra il dolce e beffardo viene accompagnata dalla Bulgarian
National Radio Symphony Orchestra diretta dal Maestro
Stefano Nanni in questo viaggio tra donnole, lupi e bizzarre creature.
La title - track
Bestiario d’amore ha il sapore della fiaba e si sviluppa per oltre dieci minuti. Ma è
La lodoletta (adattamento da
Can vei la lauzeta mover di
Bernart de Ventadorn), con il suo liuto medievale, a riportare pienamente all’amor cortese e ai tempi di trovatori e trovieri.
Canto all’alba si gioca sull’equilibrio tra piano e contrabbasso e chiude con dolcezza l’EP.
Bestiario d’amore si presta sicuramente a dare il massimo dal vivo, dove l’istrionismo di
Capossela sa dare valore aggiunto e il fascino degli strumenti usati, alcuni direttamente dal Medioevo, è al suo apice.