Vinicio Capossela Marinai, profeti e balene
2011 - La Cùpa/Warner
Vinicio – Ahab guida una variegata e numerosa ciurma di musicisti ( che è bello immaginare cantare tutti in coroNoi vogliamo del rum come in L’oceano Oilalà), tra cui Marc Ribot e Greg Cohen in un viaggio multicolore tra le sonorità più disparate ed i miti. Già il mito. Impossibile ascoltare Marinai profeti e balene senza fare un tuffo nella mitologia greca (i richiami ad Achille nella malinconica La lancia del Pelide) e moderna (Moby Dick e Lord Jim). La sete di conoscenza di Odisseo (Goliath) si fonde con l’ossessione per la balena – totem del Capitano Ahab a scandagliare la "santa anarchia del caos primordiale" (Goliath).
Vinicio Capossela, istrionico come sempre alterna registro da tragedia epica ad altri più lievi. I fuochi fatui ha un incedere da processione che evoca i Sabbath delle streghe di Macbeth e Faust. Ma ecco che Le Pleiadi stemperano l’orrore ( e non è che le parole “l’orrore l’orrore” che termina la vita di Kurtz in Cuore di tenebra?) in una sinfonia di dolcezza in cui archi e piano tratteggiano i contorni dell’Universo. La stessa dolcezza si ritrova nella tenebrosa e sensuale Polpo d’amor.
La vera chicca del disco è Pryntil, che a colpi di swing con la sua sirena che canta in “sirenese”, foche e Nettuno riecheggia la disneyana In fondo al mar , facendo il verso alla storia de La sirenetta. Il lato tarantolato di Vinicio non è però scomparso e rifà capolino in Vinocolo, dove come uno stregone inneggia alla danza.
Marinai profeti e balene è dunque una sintesi dialettica di quanto fatto da Capossela finora. Non è un caso che siano stati richiamati alcuni dei musicisti con cui ha lavorato agli esordi come Jimmy Villotti (chitarra)ed Ares Tavolazzi (contrabbasso).Forse è proprio il recupero dell’ensemble originario che permette il passaggio alla dimensione del doppio concept album e il salto dalla poesia del quotidiano alla metafora del mare. Un rinnovamento senza tradirsi sempre all’ombra del sorriso beffardo, da V per vendetta, di Vinicio.
Alla prossima sorpresa.