live report
Vinicio Capossela Castelfranco Emilia (MO)
Concerto del 02/06/2024
Vinicio Capossela è un bene rifugio da decenni, ancor più da quando ha scelto, con le sue Tredici canzoni urgenti, di fare della canzone uno strumento di riflessione politica in senso alto. Non può quindi che essere un pomeriggio di calore e intensità quello che trecento fortunati si apprestano a vivere, rifugiati nel teatro, pronti ad accogliere il cantautore, cresciuto in queste terre, che propone un set appositamente preparato per l'occasione, invitato dal Comune per l'evento Le Radici e le Ali. La combinazione Festa della Liberazione più Festa della Repubblica è così degnamente onorata con undici canzoni urgentissime, prese non solo dall'ultimo disco, premio Tenco 2023, (di cui abbiamo scritto qui la recensione), ma da tutto il percorso artistico di un cantautore che non ha mai nascosto la propria vocazione alla canzone civile.
Sul palco sale, con lui, un quartetto d'archi, mirabilmente guidato da Raffaele Tiseo, violino primo e arrangiamenti, Nicoletta Bassetti, violino secondo, Silvia Ricciardi, viola e al violoncello e voce Daniela Savoldi, all'ultimo suo concerto prima dell'imminente parto; a loro si affianca, in molti brani, la brava Irene Sciacovelli a voce e cori. Siamo tutti pronti a immergerci nell'immaginifico e lucidissimo mondo artistico di Capossela, a lasciarci travolgere da emozioni, pensieri e passioni, che non tardano ad arrivare, con un omaggio proprio alle donne della Resistenza, con una Staffette in bicicletta scintillante e guizzante sulle corde degli archi.
Il percorso è costellato di sorprese, di interpretazioni di canzoni lontane nel tempo e nello spazio, ma coese, coerenti, nella ricerca, da parte del compositore, di un segno comune: il desiderio di libertà e di partecipazione, la condanna di ogni tipo di violenze e discriminazioni, la gratitudine per la solidarietà e per la grazia di essere vivi.
Ecco quindi, introdotti da profonde osservazioni di un Capossela in stato di grazia, visibilmente emozionato, una Lettere di soldati dall'intensità quasi insostenibile, una Suona Rosamunda che arriva da un lontano passato, a ricordarci che ancora oggi sussiste lo spettro del totalitarismo, una Santissima dei Naufragati omaggio ai migranti senza nome sepolti nel mare, una 25 Aprile che rievoca sofferenze intime e nuove strade da percorrere (con l'incontro col contrabbassista Glauco Zuppiroli, che arricchisce l'esibizione col suo tocco affascinante).
Canzoni senza tempo convivono così con quelle urgenti e recenti, che dimostrano la loro forza anche in versione totalmente acustica, grazie agli arrangiamenti di Tiseo e alla compartecipazione delle tre musiciste sul palco; e c'è posto anche per il ricordo commosso, in occasione dei dieci anni dalla sua scomparsa, di Roberto Freak Antoni, con Però Quasi, una canzone del 2012, ironica e divertente, scritta con Alessandra Mostacci.
Il set si conclude nel migliore dei modi: con una versione di Oltre il ponte - musica Liberovici, testo Italo Calvino - energica ed energizzante: per uscire dal teatro pronti ad affrontare la realtà con una nuova determinazione.
Tutti i brani sono presenti a questa playlist
FOTO DI ROBERTO SASSO
SETLIST
Staffette in bicicletta
Suona Rosamunda
Lettere di soldati
Santissima dei Naufragati
La crociata dei bambini
I musicanti di Brema
25 Aprile (con Glauco Zuppiroli)
Il bene rifugio
La cattiva educazione
Però quasi (Freak Antoni cover)
Oltre il ponte (Calvino - Liberovici)