Bruce Springsteen Live in nyc
2001 -
Per trovare una risposta parto dall´assunto che Springsteen è un onesto lavoratore e un uomo di cuore, e non un monumento del rock come vuole la storia.
Un tale ritorno si motiva allora come un bentornato ai suoi musicisti e al suo pubblico, come una dichiarazione d´intenti in vista di ciò che potrà ancora succedere: Springsteen celebra e rivaluta non solo il rock´n´roll, ma tutta una serie di valori di cui da sempre si è fatto carico.
Amicizia, amore, fatica, solidarietà possono sembrare concetti arcaici, ma sotto la spinta istintiva delle sue canzoni suonano come moniti decisi e sinceri. E proprio ora l´America ha bisogno di un´iniezione di fiducia, ma anche di qualcuno che sia pronto a pungolarne la coscienza.
Nonostante tutte le mancanze ("Code of silente", ma anche "Youngstown" durissima dal vivo), questo live ci offre uno Springsteen in gran forma: le nuove canzoni ("American skin" e "Land of hope and dreams") confermano uno sguardo vivo e attento sul presente. Anche il suono è tremendamente buono e, per quanto il Boss rimanga prigioniero del rock´n´roll, le tre chitarre elettriche creano un impatto sonoro da brivido (grandiosa la tripletta iniziale con "My love will not let you down", "Prove it all night" e "Two hearts").
La cosa migliore del disco è la versione torrenziale di "10th Avenue freeze-out", un vero e proprio rito battesimale che Springsteen celebra dal palco, trascinando il pubblico nel medley "It´s alright / Take me to the river / Red headed woman / Rumbe doll"). Se non avete avuto la fortuna e i soldi per godervela dal vivo, vi consiglio di recuperare lo speciale trasmesso in tv con parte dello show.
Springsteen non ha il talento di Dylan, né la sensualità di Elvis, ma il coraggio che sta ancora dimostrando sul palco non ha pari. Addirittura va a ripescare una canzone di "Greetings from Asbury Park" (1973!) per mostrarci che il tocco epico del piano di Roy Bittan non soffre affatto l´età. A 52 anni suonati Bruce non ha nessuna voglia di essere un´icona di se stesso: in questa direzione vanno la versione soul di "The river" e quella country di "Mansion on the hill".
Se nelle decadi precedenti la sua musica ha colmato i vuoti lasciati aperti da molti grandi del r&r, del r&b e del soul, oggi si presenta più libera che mai dal successo e dalla storia. Ora che non può attingere da rabbie ed energie giovanili, Springsteen ha trovato nuova linfa nella maturità, come già visto con "The ghost of Tom Joad".
E avendo tutti i suoi moschettieri a fianco c´è solo da aspettare che torni a impugnare le canzoni anche in studio. Per brandirle ancora nel nome del rock.
Discografia:
BRUCE SPRINGSTEEN DISCOGRAFIA
Live In New York City Sony 2001
18 Tracks Columbia 1999
Tracks [Box] Columbia 1998
Greatest Hits Columbia 1995
The Ghost Of Tom Joad Columbia 1995
Streets Of Philadelphia [Single] Columbia 1994
In Concert/MTV Plugged Columbia 1992
Human Touch Columbia 1992
Lucky Town Columbia 1992
Tunnel Of Love Columbia 1987
Live 1975-1985 [Box] Sony/Columbia 1986
Born In The U.S.A. Columbia 1984
Nebraska Columbia 1982
The River Columbia 1980
Darkness On The Edge Of Town Columbia 1978
Born To Run Columbia 1975
The Wild, The Innocent & The E Street Shuffle Columbia 1973
Greetings From Asbury Park, NJ Columbia 1973