Bruce Springsteen

live report

Bruce Springsteen Amalie Arena / Tampa (FLO)

01/02/2023 di Fabio Pappalardo

Concerto del 01/02/2023

#Bruce Springsteen#Rock Internazionale#Rock

No surrender: Il ritorno del Boss

Ivana Villa e Fabio Pappalardo raccontano la prima data del tour di Bruce Springsteen and The E Street Band

Anche le rockstar invecchiano. È duro ammetterlo, sono serviti 5 giorni per metabolizzare una verità che, pensandoci bene, riesce a essere una buona notizia. L’alternativa (non riuscire a invecchiare)
sarebbe stata, per i fan incalliti, ben più dolorosa e deprimente! Quindi, bene che Bruce Springsteen a 73 anni calchi ancora il palcoscenico anche se, è innegabile, la sua energia non è la stessa della rockstar che ha suonato a San Siro nel 1985. Però, ringraziamo Lavoisier per averci insegnato i basilari concetti della chimica per cui nulla si crea, nulla di distrugge, ma tutto si trasforma.

Ma andiamo con ordine!
L’ultima tournée era terminata nel febbraio 2017. Dopo aver pubblicato 4 nuovi dischi, un documentario, un podcast e un libro con Obama ( I’m the president but he is the Boss) e dopo aver replicato uno spettacolo teatrale (Springsteen on Broadway) per 236 serate più la versione diffusa su Netflix, Springsteen trasforma la sua energia strabordante. Non corre più da una parte all’altra dei lunghissimi palchi degli stadi per almeno 3 ore e mezzo di concerto, non intermezza i suoi pezzi con lunghi monologhi, non invita più sul palco i fan, non salta più sul piano, non prende più i cartelli con le canzoni richieste dal pubblico, ma si concentra sull’essenziale, la sua musica e il messaggio che vuole trasmettere.

E, in effetti, dal palco è scaturita un’eccellente carica, grazie alla presenza, oltre all’E Street Band, di 4 fiati, 4 coristi e un percussionista.

Il concerto di apertura della tournée mondiale si è tenuto in Florida, all’Amalie Arena di Tampa, che ci ha regalato un’ottima acustica. Con una capienza di 20.500 persone, è sembrato un evento intimo, rispetto alle grandi platee a cui i fan europei del Boss sono abituati.
Un boato di urla e applausi ha accolto l’entrata sul palco di Bruce, in total black, nel primo concerto post pandemia. Tutte le polemiche sul costo dei biglietti spariscono in un attimo, quando le prime
note di No Surrender avvisano il pubblico che la lunga attesa è finita. Questa canzone è un invito a non arrendersi e a ricordare per sempre. E il ricordo sarà il leitmotiv del concerto. I domani che si
trasformano in ieri e in addii o, per dirla con le parole di Guccini, che ha affrontato da par suo gli stessi temi, i “sarò” che diventano “io ero”.

Passa dalle atmosfere jazzeggianti di Kitty’s back and di the E street shuffle, alla versione à la New Orleans big band di Johnny 99, al RandB di Nightshift e di Don’t play that song (you lied), alle versioni
acustiche di The Last man standing e della canzone conclusiva I’ll see you in my dreams. Le canzoni dei nuovi album (6 da Letter to you e 2 da Only the strong survive) si fondono coi grandi classici
Backstreets, She’s the One, Wrecking Ball, The rising, Badlands e poi Born to run, Rosalita.

La sua energia diventa un’energia collettiva che replica e contiene quella dei membri della band e degli amici scomparsi, il sax di Clarence Clemons e le tastiere di Danny Federici, la forza del fondatore della prima band in cui Bruce ha suonato, George Theiss. A 73 anni la vita lo obbliga ad affrontare molti dolorosi addii, ma affronta questa fase associando l’assenza al ricordo coinvolgente, non alla mancanza lacerante. Eravamo, ma siamo ancora insieme e se non ci vediamo fisicamente, ci incontreremo di nuovo, magari in sogno.

Tra le canzoni considerate dei must da tanti dei suoi fan, sono mancate Thunder Road, Hungry heart e Born in the USA, ma un concerto sarà sempre troppo corto per fare spazio a tutti i suoi successi! Due ore e 42 minuti di canzoni e musica e pochissimo spazio all’interazione col pubblico, se si esclude qualche riferimento alla città ospitante e un unico, struggente, monologo introduttivo prima di una canzone. Addirittura, in qualche caso non c’è stata neanche una pausa tra una canzone e la successiva, come se avesse bisogno di non perdere tempo. Anche l’interruzione tra il set principale e i bis è stata solo simulata, con la band che non si è neanche allontanata dal palco, ma è tornata subito a suonare.

Ogni concerto di Springsteen è anche il ritrovarsi di una comunità di appassionati che lo segue dappertutto. Prima del concerto, il gruppo Facebook più numeroso, gli Spring-Nuts, ha organizzato un
ritrovo che ha permesso a centinaia di persone prevenienti da ogni dove di ritrovarsi e di riannodare i fili di una passione comune con vecchi e nuovi amici, pronti a seguire il Boss in giro per il mondo.
Questi incontri saranno replicati prima di ogni concerto negli States e, se trovano volontari per l’organizzazione, in Europa.

Il Boss è tornato...

Bruce Springsteen and the E street Band suoneranno in Europa dal 28 aprile al 25 luglio, per 31 concerti che li porteranno da Barcellona a Vienna e da Roma ad Oslo. Le tre date italiane, Ferrara il 18 maggio, Roma il 21 maggio e Monza, ultima data della tournée europea, il 25 luglio sono già sold out.

 

FOTO DI FABIO PAPPALARDO