A sfiorare ancora una volta il capolavoro lo aiuta anche Scarlet Rivera, il cui violino diventa indispensabile in buona parte di questo viaggio le cui tappe sono quasi tutte sulla distanza. Se le vicende del pugile Rubert Carter fanno ormai parte della storia della musica d’autore, “Hurricane” è forse uno dei brani più lunghi che le radio abbiano mai trasmesso, l’album in generale risente del periodo di grande eccitazione artistica di Dylan, soprattutto nell’impatto strumentale che vola sulle ali di un epico folk elettrico.
Se il passaggio più introspettivo arriva solo nel finale con la splendida “Sara” , ultimo tentativo canoro di riconquistare la moglie, il resto rimane per lungo tempo tra le cose migliori di Dylan, anche vocalmente come dimostra, ad esempio, “Isis”.
“One More Cup Of Coffee” e “Oh Sister” , con la voce di Emmylou Harris che esalta i cori, danno ulteriore luce a questo episodio discografico. Sempre che “Joey” o “Romance in Durango” vi sembrino roba da buttare.