È superfluo rassicurare che le sorti della musica tradizionale -e non solo- cubana sono in mani sicure, quelle di una nuova, strepitosa generazione di musicisti ed interpreti pronti a tenere alta la pratica di un’attitudine innata e sempre in evoluzione. Porre rimedio a questo fraintendimento, o comunque chiudere il discorso iniziato con “Buena vista”, deve essere stato un desiderio che ha pungolato Wim Wenders fino a che non è stato possibile produrre un nuovo film, questa volta firmato dal giovane regista German Kral.
Il titolo “Musica Cubana - The sons of Cuba” è già tutto un programma, e la relativa, inevitabile colonna sonora, questa volta curata senza lo zampino e il filtro di Ry Cooder, ne è lo specchio fedele. Come nella tradizione del “Buena vista” ci fa da guida una presenza storica, in questo caso l’arzillo Pio Leiva, classe 1917, che ci conduce alla scoperta di un sottobosco vivace e agguerrito nel quale una nutrita ridda di giovani, ora solisti, ora veri e propri gruppi, si confrontano mettendosi alla prova su un repertorio di brani di volta in volta tradizionali od originali offrendo una panoramica a tutto tondo su come anche dalle nuove generazioni sia “sentita” la tradizione musicale isolana. Esemplare a questo proposito è la registrazione di una luminosa versione in chiave r&b del celeberrimo “Chan chan”, tanto da far impallidire le autoreferenziali star patinate che dal basso dei nostri schermi televisivi fanno tanta bella mostra di sé.
Questi ragazzi andrebbero citati tutti, ciascuno a partire dal proprio singolo contributo che giù giù viene a delineare un quadro complessivo di fidata condivisione che sfocia in duetti e collaborazioni incrociate, dove a proprio perfetto agio si incontrano vecchio e nuovo, tutti permeati da un’atmosfera che sa essere di festa sia quando tocca il turno delle fresche voci delle due sorelle Chiki Chaka Girls che quando viene il momento di brani dai toni più mesti come gli splendidi boleros di El Nene, interprete modernissimo di standard dalla lunga storia.
“Musica Cubana - The sons of Cuba” è un volume che non può mancare al fianco del fratello maggiore “Buena vista social club” nella vostra collezione di dischi, se non altro per ricordarvi che l’anima di Cuba è quella di un’isola dove la musica è da intere generazioni non solo intrattenimento o svago ma un vero e proprio patrimonio culturale da reinventare continuamente, vitale e indispensabile come un ballo latino che siamo invitati a condividere.