Il manifesto della ´Nuova Musica´ Post-Punk newyorkese ´No New York´, prodotto nel 1978 da Brian Eno, lasciò fuori dalla luce una miriade di gruppi considerati troppo ´Arty´ e poco sanguigni dai colleghi musicisti del Lower East Side. Erano i gruppi di musicisti che avevano base non nella degradata L.E.S. (in quei giorni New York era una città che andava drammaticamente svuotandosi e degradandosi in interi quartieri a seguito della crisi del petrolio e si poteva vivere occupando stabili sventrati anche nel cuore di Manhattan) ma nella Soho appena riscattata e zeppa di gallerie d’arte. Di questi musicisti, artisti, performer quasi nulla sembrava rimasto. Non erano rimaste registrazioni audio e video, non erano rimaste gesta epiche, corpi ´costretti a sanguinare´ o storie leggendarie. L’oblio aveva per anni coperto le gesta di gruppi come i Theoretical Girl di Glenn Branca, nel ’78, a detta di tutti i presenti, la band era più seguita dei Contorsion o dei Teenage Jesus della Lunch; oppure del suo maestro Rhys Chatham, il punto d’incontro tra l’avanguardia di La Monte Young e il Lou Reed di Metal Music Machine (o, come dicono le note di copertina, tra Philip Glass e i Ramones).
Ora, da polverosi archivi, spunta questo ´135 GRAND STREET NEW YORK 1979´ CD e, soprattutto, DVD filmato, presumo, nei primi mesi del 1979 in un loft indefinito. Il suono e le riprese sono scarni e basilari; la musica nervosa e chitarristica; i visi scarni e gli occhi allucinati di droghe a noi, adolescenti italiani di allora, probabilmente sconosciute.
Passano in sequenza i già citati Theoretical Girl di Glenn Branca (probabilmente alla loro ultima apparizione poiché il loro scioglimento risale al gennaio 1979) che aprirono e chiudono il cd (nel dvd la scaletta non è interrotta) con le ustionanti, frenetiche e divertenti ´Glazened Eyes´ e ´Contrary Motion´, e Rhys Chatham con ´Guitar Trio´ ipnotica schitarrata noise su un solo accordo. Spesso i musicisti girano tra le band presenti e così ritroviamo Glen Branca anche con gli Static, la band che sostituì i Theoretical Girl, ancora più dissonanti e con una sezione ritmica femminile. Il batterista dei Theoretical è anche l’ottimo vibrafonista dei The band, il gruppo sicuramente più pop del mucchio con il loro psichobilly anni ’60.
Tra le sorprese un timido Steve Piccolo accompagnato da Mr John Lurie; le urla degli Ut; il furore di Taro Suzuki cantante e tastierista degli Youth In Asia, nel secondo loro brano della raccolta ´Amnesia´; la sconosciuta Morales nella vibrante e acerba ´Gay Girl In A Gay Bar´ tra strofa recitata e ritornello cantato.
Non so cosa suggerire tra i due formati. Sicuramente il DVD, nella sua cruda essenzialità, ha una marcia in più ma le foto tratte dal documentario di Erika Beckman sono comunque più che esplicite. Sicuramente un’accoppiata per amanti e intenditori ma anche assolutamente consigliato a tutti i curiosi desiderosi di andare al di la della trita mitologia su un periodo fondamentale per la nostra musica.