Bobo Rondelli è Livorno. È l'anima scanzonata e trasognata di una città in bilico tra l'idillio della Piccola Venezia e della metafisica Terrazza Mascagni e il porto con il suo caotico gremire di vita. Di una città che se ne frega delle convenzioni, in cui il cacciucco si beve con il vino rosso e le cozze si farciscono con la carne.
Con
Storie assurde, dalla fumettistica copertina di
Tommy (
Tommaso Eppesteingher),
Bobo Rondelli, assieme ai maremmani
Musica da Ripostiglio (
qui la nostra recensione), porta su disco la sua anima quasi da cabaret.
Con
Bella Chiappona o
Ir budello di tu ma' (ripresa anche in una puntata de
I delitti del Barlume in cui aveva una parte) l'artista incide anche brani fino a oggi proposti solamente dal vivo. Quando il cantautore si mescola con l'attore (pensate al suo ruolo ne
La Pazza Gioia di
Paolo Virzì) e con l'imitatore (irresistibile il suo Marcello Mastroianni ripresentato in
Mantenuto), dà vita a qualcuno (anzi, è quel qualcuno) a cui non si può non voler bene.
Perché il rapporto che lega il livornese a chi lo ascolta non è quello che lega fan e artista. È molto di più. È un rapporto in cui si imparano ad amare le ferite dietro il fare guascone e il sorriso sornione. In cui si affrontano i Brutti Sogni, si prova tenerezza con Io e il mio Franco, si ride con Il Gigolò di Rotterdam.
Ascoltate queste Storie Assurde e andate a vederle vive su un palco.
È lì il loro posto.