Bobo Rondelli A famous local singer
2013 - Ponderosa Music Art / Universal
Il nuovo lavoro di Bobo Rondelli, A famous local singer, è quindi una gradita conferma della ritrovata continuità discografica e vede importanti ospiti come il polistrumentista Mauro Refosco (RHCP, Atoms for peace) e Patrick Dillett produttore e ingegnere del suono (David Byrne,They might be giants, Lounge Lizard,Brian Eno).
Ma è soprattutto la presenza dell’Orchestrino, brass band di sei elementi, formata da Dimitri Grechi Espinoza (sax tenore, sax alto, arrangiamenti), Filippo Ceccarini (tromba), Beppe Scardino (sax baritono), Tony Cattaneo (trombone),Daniele Paoletti (rullante), Simone Padovani (cassa) che consente a Bobo Rondelli di confezionare un lavoro scoppiettante, pieno di energia , che attraversa la canzone d’autore, la canzone popolare, il jazz, lo swing, il blues, i ritmi afro-cubani, influenze balcaniche alla Bregovich, la musica per banda ottenendo un riuscito mix di atmosfere e ritmi che catturano l’attenzione e l’interesse dell’ascoltatore.
Il tutto è condito dalla voce estremamente versatile di Bobo e da testi ricchi di storie a volte poetiche, a volte grottesche e spesso (auto)ironiche.
Si parte con Il Bimbo sul leone, grande successo di Adriano Celentano, ed è subito un’esplosione di fiati e ritmi con la voce di Bobo che ricorda molto quella del “Molleggiato” , e poi si ascoltano Il cielo è di tutti tratta da una poesia di Gianni Rodari, che ti avvolge con il suo ritmo sincopato , la divertente e bandistica Il palloso, che sembra uscita da un disco del primo Gaber e la ripresa di uno dei cavalli di battaglia dal vivo di Rondelli, La marmellata, dolce, delicata e intimistica.
Cuba lacrime, il primo singolo, storia tragicomica con atmosfere felliniane e forti influenze di Paolo Conte è uno dei brani migliori del disco, e precede un’ altra cover di Adriano 24000 baci, in una versione arabeggiante, seguita da Puccio sterza, brano ironico,dal sapore anni 50, con atmosfere jazz alla Fred Buscaglione, per arrivare poi anche al blues di Settimo round e i continui cambi di ritmi ed atmosfere rendono l’ascolto del disco decisamente piacevole.
Bambina mia dal suono bandistico è seguita da una lenta Bobagi’s blues, da Prendimi l’anima bella serenata jazz, e dall’incredibile Che gran fregatura è l’amor, brano dalle atmosfere retrò anni ’30 con Bobo che canta con il naso tappato , fino alla conclusiva splendida ballata arabeggiante Il Paradiso.
Tredici pezzi (2 cover, 8 inediti e 3 brani riarrangiati), bravissimi musicisti, ottimi arrangiamenti , belle canzoni, la grande personalità, l’energia e la voce incredibile e versatile di Bobo sono gli ingredienti di questo riuscito lavoro.
Brass&roll per tutti e divertimento garantito nelle performances dal vivo.