Musica Da Ripostiglio Zan Zarà
2019 - Irma Rec
Luca Pirozzi (canto, chitarra e banjo), Luca Giacomelli (chitarra), Raffaele Toninelli (contrabbasso) e Emanuele Pellegrini (batteria e percussioni), prima di essere membri di un gruppo, sono soprattutto amici, che, quando salgono su un palco o entrano in sala di registrazione, desiderano fare musica insieme, e divertirsi con le note; questo si avverte durante i concerti, veri e propri happening, che ricordano, per poliedricità e versatilità, quelli di Elio e le storie tese, e si sente anche ascoltando i loro dischi, l'ultimo dei quali, Zan Zarà, è di sicuro quello che raggiunge meglio l'obiettivo di presentare tutta la gamma di sapori musicali di cui il gruppo si nutre.
Dal divertissement di C'è un francese o di Vado male in latino (nel senso di ballo, non di lingua morta...), fino al languore de L'amore che ti prende all'improvviso o alla delicatezza di Una cosa piccolina, tutta in punta di chitarra, acustica o slide, i quattro sanno condurre il gioco con l'ascoltatore, proponendo una scrittura dalle parole nette e schiette, sottolineata da arrangiamenti che denotano una cura affettuosa e artigianale per canzoni come manufatti preziosi, destinati non a un consumo usa e getta, bensì a restare fra i ricordi più piacevoli.
Non mancano omaggi chiarissimi alla canzone tradizionale, alla Carosone per intenderci, come in Non è vero che a Napoli, né echi swing alla Buscaglione, come in Il malato immaginario; sotto l'apparenza leggera, tutti i pezzi rivelano una bravura nella creazione e nell'esecuzione, e permettono che l'ascoltatore colga tutte le sfumature e le suggestioni, facendo sì che ci si trovi di fronte a una sorta di cabaret musicale, che tracima dal disco e ci fa desiderare di assistere a un concerto del gruppo. I quattro meritano di uscire dal ripostiglio per prendere il successo che spetta loro.