Bobo Rondelli Cuore libero
2021 - Santeria/The Cage - Distribuzione Audioglobe
È un Bobo meno bohémien e per certi versi più pacificato e consapevole quello che traspare da questo lavoro. Babbo Apache dolcemente ci narra: “Babbo è il mio supereroe”. Un momento di tenerezza, lontano da quel Cos’hai da guardare che ha dato il titolo al libro.
L'angelo e il lupo fa tornare alla memora il rapporto tra il Piccolo Principe e la volpe, quasi si presta a essere una favola da raccontarsi e raccontare prima di addormentarsi e “fare sogni d’oro”. La bidonata ricorda un amore lontano nel tempo senza un filo di rancore: “Pensi di lasciare/ tracce nell’anima/ ma solo ricordi/
neppure gradevoli/ con frasi fatte/ rubate dai libri/ E nulla rimane/ eppure qualcosa/ mi rode l’anima/ ti voglio bene”.
Struggenti storie d’amore si affacciano in Falso Chagall e ne Il più bel teatro, bellissimi connubi tra arte e vita. Dei versi come “E nei miei occhi da innamorato/ non puoi vedere il più bel teatro/ ciò che mi hai dato lo hai già pagato”, cantati con la voce quasi commossa di Bobo su una trama di archi e piano, meriterebbero uno spazio in una antologia.
L'infermiera è una figura quasi angelicata, superiore a tante umane facezie, anche se un qualcosa di istintivamente “animale” c’è anche in lei, per quanto al servizio della sua vocazione: “lei fiutava/ il dolore/ come un cane”.
Cuore libero è quasi un libro per fiabe per adulti, in fondo al quale non c’è un “vissero per sempre felici e contenti” ma un mare di fragilità umane, da maneggiare con cura, come Sabrina.