Bobo Rondelli

live report

Bobo Rondelli Allunaetrentacinquecirca Cantù (CO)

07/05/2015 di Laura Bianchi

Concerto del 07/05/2015

#Bobo Rondelli#Italiana#Canzone d`autore

Signora Nara,

sappiamo bene che, dove è, Lei è accudita, e siamo tranquilli. Con questa nostra vorremmo farLe sapere che anche il su' figliolo non se la passa male. Lo abbiamo incontrato ieri sera, in un locale di Cantù che porta il nome da una canzone di un altro cantautore (e crediamo che il Bobo sia un po' invidioso, ma vorremmo fargli sapere che gli vogliamo tanto bene). C'era tantissima gente, venuta da ogni dove, a lasciarsi incantare dalle storie che il Bobo racconta, insieme ai suoi compagni di strada, Fabio Marchiori alle tastiere e Simone Padovani alle percussioni.

E il su' figliolo li ha conquistati, tutti. Lei lo conosce bene: sregolato, è sregolato, ma con un cuore grande così; instabile, certo, ma anche capace di slanci e generosità. Manda in vacca le canzoni sul finale, perché ha pudore che vengano troppo perfette, perché per lui la vera bellezza è sbilenca e imprecisa. E allora, problemi tecnici alla chitarra, ukulele alternato all'elettrica alternata alle nacchere, balletti improvvisati, imitazioni, battutacce e storielle da osteria, e subito dopo, o subito prima, momenti commoventi. Oppure omaggi ispirati al suo maestro, Piero Ciampi, con Il vino, e Fino all'ultimo minuto, e, senza soluzione di continuità, un pensiero a Tenco, con  Un giorno dopo l'altro, un altro bellissimo perdente, un altro poeta prezioso e inutile, come (i) Carnevali.

Signora Nara,

sappiamo che voi due vi volevate un gran bene, che Lei lo ha sostenuto, compreso, aiutato. Quando è volata via, il Bobo stava preparando il suo ultimo, intimo lavoro, Come i Carnevali, che ha presentato interamente ieri sera. Ma, prima, ha preso la sua catenina, sa, quella d'oro, con la medaglietta con la Madonna, se l'è messa al collo, come Lei lo abbracciava quando era piccino, e ha scritto una delle sue canzoni più belle, che porta il Suo nome. L'ha suonata anche ieri, anticipandola con una presentazione cinica e smargiassa. Ecco, Signora Nara, Lei lo sa, ma lo sappiamo anche noi: non ci crediamo, che il Bobo l'abbia scritta perché voleva una canzone tanto strappalacrime che di sicuro avrebbe fatto vendere qualche disco in più. Il Bobo l'ha scritta perché è un artista vero, che racconta la verità, che si apre al pubblico con disarmante semplicità, che canta i chiaroscuri dell'esistenza, che canta le canzoni come smontare le perle di una collana, e le regala a piene mani al pubblico, con infantile prodigalità, che fa ridere e piangere e pensare, come la vita quando è reale.

Signora Nara,

ieri sera è stata una grande serata. Ma sappiamo che lo sa già. Grazie.

p.s. la catenina, il su' figliolo la porta sempre al collo.
 

(foto in b/n di Antonio Spanò Greco)