Volevo magia<small></small>
Italiana • Alternative

Verdena Volevo magia

2022 - Capitol Records Italy/Universal Music

03/10/2022 di Arianna Marsico

#Verdena#Italiana#Alternative

Sono passati ben sette anni dai due volumi di Endkadenz, intervallati solo da America Latina, music inspired by the film, la colonna sonora realizzata per il film dei fratelli D'Innocenzo. In sette anni carriere nascono e finiscono, molte magari caratterizzate dall’uscita di un singolo alla settimana.

E invece i Verdena in qualche modo in questi sette anni è come se fossero rimasti quatti quatti in fondo al mare, rigenerandosi e ricaricandosi. Volevo magia non carbura immediatamente, come un diesel, e richiede diversi ascolti, in un viaggio in una wasteland tra linee sonore appena delineate ed esplosioni.

Il singolo Chaise Longue è una perfetta dimostrazione di tutto questo: lì per lì la chitarra e la voce non colpiscono; poi ecco che si innestano le voci, il suono si fa riverberante e disturbato, come il mantra finale “È un sogno e sì dovrei”. Paul e Linda è una sorta di tango decostruito (provate a ballarlo in coppia), con una sensualità distorta e sublimata tra riff e batteria potenti.

Dopo questo brano è come se fosse partita una miccia incendiaria, un cercare in qualche modo una catarsi nel muro del suono. “Riposerai, ora sei un gregge”, recita Pascolare, e chissà se si riferisce alle feroci polemiche di questi due anni.

Crystal ball chiude l’alienazione nel palloncino colorato che ha caratterizzato l’infanzia anni ’80; Dialobik ha invece un titolo che gioca sul richiamo a Diabolik. E alla fine l’io narrante è comunque un antieroe, una figura strattonata tra cielo, terra e acqua. La title-track Volevo magia è quasi punk nel suo esordio. Ma anche qui il punk si contamina con schegge musicali impazzite.

Astrazione dal mondo e da sé, voglia di far parte di questo mondo e allo stesso tempo di guardarlo da lontano, come Gagarin la Terra, forse per coglierne ancora di più luci e ombre, bellezza e orrore, come se il Cielo superacceso sotto cui stiamo alterasse la percezione: questo si riflette anche nell’uso frequente delle distorsioni. I Verdena tornano come Paladini della potenzialità (“E gioire saprei/Stormi in acido/E sì però ok/Io gioire saprei”), che però s’infrange contro un’onda scura di malessere e incomunicabilità. Quasi uno scendere nel gorgo muti: si veda l’incipit quasi pavesiano della conclusiva Nei rami: “Verranno i tuoi/Sogni che meriti”.

La ballerina si ferma, il carillon ritrovato nel relitto si chiude.

Track List

  • Chaise Longue
  • Paul e Linda
  • Pascolare
  • Certi Magazine
  • Crystal Ball
  • Dialobik
  • Sui Ghiacciai
  • Volevo Magia
  • Cielo Super Acceso
  • X Sempre Assente
  • Paladini
  • Sino a Notte (D.I.)
  • Nei Rami

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