live report
Verdena Zafferana Etnea, anfiteatro Falcone Borsellino
Concerto del 03/08/2015
Ad introdurre i Verdena ci pensano gli UltraviXen, band catanese che intratterrà il pubblico per circa trenta minuti. Finalmente giunge il momento tanto atteso, sul palco i Verdena, e le note di Alieni tra noi ci immettono nel cosmo di Endkadenz. I Verdena al momento sono in tour per portare in giro il volume 1, ed è quello che ci regalano e quindi nessun riferimento ai brani del volume 2, in uscita il prossimo 28 agosto, tradendo così le speranze e la curiosità di ascoltare qualche inedito. Il live continua con la hit Un po’ esageri, seguita dall’ansiogena Sci desertico, con qua e là "grazie" sporadici affermati dalla Sammarelli; sul palco un Alberto fin troppo stringato come al solito, sempre in controluce e sfuggente, si alterna tra tastiere e chitarra, mentre alle sue spalle il fratello Luca non perde un colpo. Per questo tour i Verdena hanno scelto una formazione allargata con un quarto uomo sul palco: Giuseppe Chiara, musicista assoldato dalla band con un banalissimo annuncio.
Malgrado qualche impercettibile problema tecnico il live scorre liscio come l’olio, per circa due ore quasi tutto Endkadenz è messo in scena, passando per Contro la ragione, Derek, Nevischio e Puzzle e alternando brani “storici” ben fissi nella mente degli ascoltatori che da due decenni, con più o meno fedeltà seguono la band e le virate musicali; qualche riferimento a Wow, ripescando dal cilindro Loniterp e Scegli me (un mondo che tu non vuoi). I fan più sfrontati cantano a squarcia gola Muori delay e poi si lasciano cullare dalla docile Angie. Il palco si svuota e come da prassi il pubblico rimane in rispettoso silenzio fino a che qualcuno non urla la parolina magica "bis"; i quattro rientrano per gli ultimi tre brani, suonati tutti d’un fiato, si riprende con 40 secondi di niente e poi in un unico sciame sonoro si materializzano Don Calisto e Funeralus. I Verdena sono ormai una band rodata e affiatata, rimasti immutati nella forma, ma non nella sostanza, riconoscibili, ma cresciuti musicalmente, erranti e caotici poeti e musicisti.
Foto di Mario Cicala
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