Rispetto alle normali uscite discografiche, sempre messe a paragone con le precedenti pubblicazioni di ogni band, Endkadenz Vol.2 ha come termine di paragone principale il primo capitolo, visto anche il successo riscosso. E al primo ascolto si può rimanere spiazzati, anche forse delusi da questa seconda parte.
Se il Vol.1 era un disco più ragionato, questo secondo capitolo sembra venir dalla pancia, più istintivo e più creativo, se vogliamo più vicino ai lavori pre-Wow. E se da un certo punto di vista prosegue quanto iniziato a gennaio, per molti aspetti lo va quasi a distruggere.
Alberto Ferrari e compagni nel primo capitolo erano andati ad esplorare aspetti melodici, che trascendevano quasi nel pop in alcuni punti, cosa che in questa nuova uscita non trova spazio, anzi vanno a spaziare in ambienti che c'entrano poco o nulla con il primo lavoro.
E anche andarlo a sezionare ed analizzare brano per brano ha pochissimo senso, visto che è un lavoro che va compreso in tutta la sua interezza, anzi una doppia interezza, vista la correlazione tra il Vol.2 e il Vol.1. Di certo non mancano brani che spiccano dal resto, e che saranno presto degli habitué nelle esibizioni dal vivo dei Verdena. Cannibale, che apre il disco, con le sue chitarre che virano allo stoner, Dymo con il suo andamento sincopato, Un Blu Sincero con il suo andare in levare, Caleido con la sua carica di adrenalina. Nera visione è una gemma nel suo crescere doloroso che non riesce mai ad esplodere. E il finale con un andamento stile valzer (Waltz del Bounty) in netta contrapposizione con il resto dell'album, soprattutto con il finale quasi funereo del Vol.1. Tutti elementi che dimostrano la voglia di provare strade diverse, ma quasi mai fini a loro stesse. Nel Vol.2 sembra quasi di essere in studio con i Verdena e vederli divertirsi con la loro musica.
Questo secondo volume merita più di un ascolto saltuario, ha necessità di essere approfondito e compreso, in netta contrapposizione con la prima parte che risultava molto più diretta ed accessibile. E dopo parecchi ascolti si può scommettere che emergeranno ancora altre sfaccettature dell'album, quando lo si sentirà ancora.
Endkadenz è una dimostrazione di un ulteriore crescita artistica e di una mole di lavoro dietro a ogni disco, visti anche i tempi dilatati delle pubblicazioni della band, che ci fanno dire ancora una volta quanto i Verdena siano la migliore rock band che c'è in Italia. Endkadenz è un'opera perfettamente riuscita nella sua totalità, che aggiunge un altro grandissimo disco a una carriera che non ha conosciuto punti bassi, e che dimostra come i Verdena non si siedano sugli allori, ma cerchino sempre stimoli nuovi, per loro e per chi ascolta. E se vi volete fare un favore, ascoltate i ventisei brani tutti insieme, così come avrebbero voluto farveli ascoltare i Verdena.