Pearl Jam New york new york: july 8th 2003
2003 - SONY
“New York New York” è una delle migliori date del 2003, se non la migliore: registrata l’8 luglio al Madison Square Garden, immortala la prima volta della band nella City dopo l’11 settembre.
L’intero concerto è anche disponibile in dvd, ma già il titolo e la quantità di musica suggeriscono la straordinarietà dell’evento: la citazione affettuosa di uno degli anthem cittadini, invece del solo nome della location, e tre cd, anziché i “soliti” due.
A questo aggiungete la presenza sul palco di Ben Harper (“Daughter”, “Indifference”) e di Tony dei Buzzcocks (“Sonic reducer”), che avevano suonato come opening band. Ma al di là degli ospiti, il concerto è da segnalare per la carica estrema che i Pearl Jam riescono a trasmettere, grazie anche all’aggiunta dell’organo di Boom Gasper.
Eddie e la band si fanno provocare dalla situazione e dal governo americano, reagendo con una rabbia positiva, che si trascina in furiose code strumentali, cover in formato punk e rarità che assumono lo stesso peso dei cavalli di battaglia. Vengono contagiati anche quei pezzi che di solito rimangono nella quotidianità della scaletta: tra assolo di McReady e improvvisazione di Vedder sulle note di “Why can’t I touch it?”,“Wishlist” diventa una ballata di otto minuti. L’energia è tale che dopo “Do the evolution” Eddie si sbottona e ringrazia il pubblico per aver fatto vibrare il palco al ritmo della loro musica, come succede solo con Grateful Dead, Iron Maiden e Bruce Springsteen.
Per la cronaca i Pearl Jam hanno replicato a New York anche la sera dopo, inserendo in scaletta una cover di “You’ve got to hide your love away” dei Beatles, ma non raggiungendo la qualità mastondontica di questa data. La cui presenza rimarrà a volteggiare a lungo sotto il soffitto del Madison Square Garden, tra le maglie delle leggende del basket.