Pearl Jam

special

Pearl Jam 30 Years of Pearl Jam

22/01/2020 di Gianluca Crugnola

#Pearl Jam#Rock Internazionale#Rock #Eddie Vedder

Con questo tour i Pearl Jam festeggiano 30 anni di concerti live.
Dopo 10 album in studio e centinaia di performance, la band di Seattle è circondata da un consenso unanime di critica e pubblico.
Nel 2011 sono stati nominati Planet Defenders da Rock The Earth per il loro impegno nei confronti dell' ambiente e per questo da tempo hanno deciso di mettersi in gioco in prima persona per ridurre le proprie emissioni di carbonio, in particolare durante le tournée.
I Pearl Jam hanno venduto 85 milioni di dischi nel mondo e sono stati inseriti nel 2017 nella Rock and Roll Hall of Fame.
 Il 27 marzo prossimo avremo finalmente tra le mani l'undicesima prova in studio dei Pearl Jam, Gigaton. Atteso quanto una rivelazione religiosa si spera possa recuperare quel fervore perduto e ricaricare la rabbia viscerale cara alla band di Seattle smarrita nelle più recenti pubblicazioni. Le forze in campo e diversi presagi lasciano intendere questo e noi attendiamo fiduciosi una vigorosa sterzata dopo le sbandate di Lightning Bolt e Backspacer, non nella loro interezza, sia chiaro, ma in molti episodi che presentavano  fisiologici cali d'ispirazione che hanno minato la loro scrittura e le conseguenti produzioni molto più soft rispetto  al passato. Nelle prossime settimane avremo la possibilità di tastare il terreno ascoltando il primo singolo estratto, Dance Of The Clairvoyants. Non ci resta che aspettare che venga svelata la tracklist per farci un'idea più pratica e seria dell'opera, "il lungo viaggio verso la redenzione musicale" per dirla come Mike McCready, nel frattempo possiamo interpretare il significativo artwork presentato in anteprima, la copertina figlia di uno scatto del fotografo-biologo marino Paul Nicklen. "Ice Waterfall"



 
 Gigaton è stato prodotto dalla band in collaborazione con Josh Evans e verrà distribuito dalla Monkeywrench Records/Republic Records in patria, mentre fuori dagli States toccherà alla Universal Music Group il compito di consegnarci la buona nuova. L'uscita del lavoro d'inediti è l'occasione per ripercorrere 30 anni di incredibili performance live, una carrellata di concerti che proprio quest'anno verrà celebrata in giro per il globo con un Tour che toccherà Nord America, Europa, passando per un'unica data anche dall'Italia, Imola, 5 luglio.
 



 
Ho recuperato testimonianze, sprazzi di gesta epiche raccontate attraverso immagini, video e articoli, un pellegrinaggio nella Mecca del Rock&Roll anni '90 prima e a seguire nelle altre decadi, una retrospettiva che ripercorre attraverso le più acclamate esibizioni dal vivo distribuite in quasi 30 anni passati sui palchi di tutto il mondo, le evoluzioni tecniche e artistiche della band nata a Seattle nel lontano 1990.

 

22 Ottobre 1990; Off Ramp Cafe Seattle

  Al 109 di Eastlake Avenue E. Seattle c’è l’Off Ramp Cafe, cuore pulsante della scena locale che il 22 ottobre battezza una nuova creatura musicale, si esibiscono per la prima volta in pubblico i Mookie Blaylock, formazione nata dalle ceneri dei Mother Love Bone che da circa un mese sta provando alcuni pezzi con l’ex cantante dei BAD RADIO, Eddie Vedder, debutto live per il frontman arrivato da San Diego che rende leggendaria l’esibizione, show che entra di diritto tra i più evocativi nell’immaginario dei presenti che da lì a poco vedranno annunciato il nuovo nome della band, Pearl Jam.








 

16 Marzo 1992; Mtv Unplugged New York

La performance registrata per la serie MTV Unplugged dai Pearl Jam ai Kaufman Astoria Studios nella Grande Mela rimane un’incredibile documento a testimonianza della chimica tra i componenti della band di Seattle nella versione live, esibizione che regala momenti di pathos e trasporto unici. La riuscita è impreziosita dalla prova vocale maiuscola di Eddie Vedder che incendia il set acustico con la sua strabordante presenza, energica e carismatica. Buca lo schermo sfoggiando una scritta sul braccio che rimarca il proprio impegno speso in favore dell’associazione Pro-Choice, realtà costituita in difesa della libertà di scelta per le donne in merito all’aborto. Tra le mura di quello studio si consuma una prestazione di grandissimo impatto emotivo nel periodo di maggior ascesa per la cornice alternativa americana.






Setlist :

Oceans - State of Love and Trust - Alive - Black - Jeremy - Porch - Even Flow - Rockin' in The Free World

 

8 Giugno 1992; Pinkpop Festival Landgraaf

I Pearl Jam impegnati con la seconda Leg Europea del Ten Tour salgono sul palco dello storico festival olandese dopo aver partecipato ad altre due importanti rassegne continentali, il Finsbury Park Festival di Londra aprendo ai The Cult due giorni prima e il Rock am Ring di Nürburg in Germania. Il Pinkpop è considerato il festival più vecchio del mondo e per l'edizione '92 gli organizzatori pensano di ingaggiare oltre ai grandi nomi, Lou Reed, David Byrne e The Cult stessi qualche band proveniente da Seattle, fresca capitale della cultura Pop; Pearl Jam e Soundgarden entrano così a far parte della lineup. 45 minuti sono sufficienti a Eddie Vedder e compagni per incendiare la marea umana più numerosa di sempre ad un loro concerto, 60000 fortunati che assistono a qualcosa di assolutamente leggendario.

11 pezzi pescati dalla tracklist di Ten e suggellati in chiusura da due cover, Pulled Up dei Talking Heads e Rockin' In The Free World dello zio Neil. Eddie canalizza l'energia della folla presente per tutto il set mentre il resto del gruppo elettrizzato segue coinvolto la tempesta scatenata dal frontman durante la sua surreale performance, una prova fisica che porta il cantante fin in mezzo al pubblico dopo il più spettacolare stage diving del decennio forse della storia, durante l'esecuzione di Porch . Eddie si fa trasportare sopra le teste dei presenti dal braccio meccanico della telecamera di palco, non senza qualche difficoltà, il cameraman acconsente urlando ai ragazzi del team di far zavorra per evitare il ribaltamento e una volta in posizione Eddie si tuffa. Vedder, una volta riapparso tra la moltitudine di braccia mette in pratica il più classico crowd surfing, lasciandosi trasportare sino alle transenne. Epico, iconico; ancora oggi questo live viene ricordato come il più spettacolare e acrobatico della storia del Pinkpop.

setlist :

Even Flow - Why Go - (Rain) Jeremy - Deep - Alive - Black -Leash - Once - Porch - Suggestion/Pulled Up - Rockin ' In The Free World








 

20 Settembre 1992; Drop In The Park - Live at Magnuson Park Seattle

Primo raduno Jammers; i 5 riescono a trascinare quasi 30mila persone nel parco cittadino Magnuson per l'evento gratuito da loro organizzato con lo scopo di far registrare più elettori possibili in vista delle imminenti presidenziali. Un successo di giovani che aderiscono al tema proposto dall'associazione no profit Rock The Vote, si contano circa 3mila firme. Il pubblico si gode lo spettacolo a partire dalle 11 del mattino quando inaugurano la giornatona Cypress Hill, Shawn Smith e la band punk Seaweed. Verso le 14 e' la volta dei Pearl Jam; quello che riescono a realizzare è un concerto grintoso, vibrante, 1 ora e 15 minuti di pulsante vitalità testimoniata da flash e video.

La straordinarietà dell'evento si concretizza soprattutto grazie alla gente, alla città che li ha generati e riaccolti di ritorno dalle centinaia di date in giro per il pianeta. Drop In The Park in origine avrebbe dovuto tenersi a Gass Works Park per il Memorial Day di maggio ma la grande affluenza di ragazzi prevista per la fama crescente della band ha convinto le autorità cittadine ad annullare a quel punto i Pearl Jam pagando di tasca loro (inizia con questo concerto la battaglia contro l’agenzia Ticketmaster che si rifiuta di vendere gratuitamente i tickets dell’evento se non sotto pagamento di un dollaro e mezzo a persona, cifra pagata per la cronaca dalla band appunto) spingono verso il cambio di location. Il Cielo coperto accoglie i "nostri" che si prodigano nel rendere il tutto assolutamente memorabile, in primo luogo Eddie che materializza le profezie messianiche legate al suo destino; durante l'ormai consueta esecuzione dilatata di Porch decide di arrampicarsi sull'impalcatura del palco, una decina di metri di vuoto, per poi ridiscendere utilizzando il microfono a modo di liana. Una serie di balzi che lo portano ripetutamente sopra il pubblico fino a lasciarsi cadere in mezzo allo stesso. Ancora una volta il funambolico frontman supera se stesso regalando uno show con effetti speciali.

Setlist :

Even Flow - Once - State Of Love and Trust - Why Go - Deep - Jeremy - Black - Alive - Garden - Funk #49 - Porch - Sonic Reducer - Rockin' in The Free World









 

13 Novembre 1996; No Code Tour – Live Fila Forum di Assago, Milano

Sono le 20 circa, dopo qualche minuto di trance post-calca sale sul palco una figura quasi anonima, potrebbe tranquillamente confondersi con un roadie invece è Eddie Vedder che imbracciata la chitarra attacca The Kids Are Alright cover The Who, il pubblico del Forum, ancora illuminato a giorno e con ampi spazi vuoti si accorge della rivelazione con qualche istante di ritardo esplodendo in un boato che accompagna interamente l’esecuzione del frontman della band headliner. Eddie termina il pezzo poi con grande umiltà e incredulita’ nei presenti si allontana così come arrivato in punta di piedi, senza clamore, non prima però di aver annunciato l’esibizione dei The Fastbacks, gruppo spalla anch’esso di Emerald City protagonista di un set che dura il tempo di riprendersi e mettersi comodi per accogliere i 5 eroi porta bandiera del Grunge.

Here we are, scenografia minimale, luci soffuse, lo show parte lentamente con l’avvolgente Long Road dopo la quale l’intensità dell’esibizione live aumenta vertiginosamente, il concerto è un crescendo emotivo e visivo, due ore circa di veemenza punkrock devastante, una setlist da brivido che percorre tutta la loro giovane carriera annientando ogni inibizione, tutti in piedi, salti, urla, all’interno del Forum una bolgia, ogni canzone una cavalcata memorabile, meravigliati e sbalordito il pubblico assiste a tutto quello che si aspettava dalla scena alternativa della città della pioggia, 0 filtri, 0 teatralità, musica coinvolgente e grande onestà artistica. Scorrono i pezzi e la band in stato di grazia trascina il pubblico ormai trasfigurato dal godimento e la stanchezza, è uno spettacolo nello spettacolo, speaker e spie utilizzati come trampolini per salti e soste in contemplazione, Mike McCready che sfascia la sua chitarra con rabbia, il menù è completo. In chiusura Yellow Ledbetter a luci accese, poi alcuni scatti con la Polaroid mentre Eddie ai saluti dice sfinito ma decisamente soddisfatto; “Non lo dimenticheremo”

Il rito consumato sul palco del Forum quella sera trasforma per sempre i presenti innovando la loro concezione di musica dal vivo, di energica partecipazione, vicende e avvenimenti in seguito saranno irrazionalmente condizionati da quelle due ore scarse di passione, devozione e grande empatia, un flusso continuo di impressioni diverse tra loro ma tutte ugualmente suggestive, l’inizio di una lunga strada da percorrere insieme alla band di Seattle.  Noi non abbiamo dimenticato e mai lo faremo di una notte di novembre quando all’improvviso il mondo ci sembrò un posto migliore dove vivere.

Setlist: Long Road – Go – Last Exit – Hail, Hail – Red Mosquito – Who You Are – Off He Goes – Corduroy – Better Man – Habit – Even Flow – Daughter – Jeremy – Sometimes – Rearviewmirror – Present Tense – Alive – Once – State Of Love And Trust – Nothingman – Smile – Porch – Yellow Ledbetter








 

22 Ottobre 2000; MGM Grand Garden Arena – Paradise (Las Vegas), 10th Anniversary Show

Il nuovo millennio porta prima un nuovo capitolo discografico per la band (Binaural) e a seguire il tour internazionale che parte dall’Europa dove il 30 giugno si consuma la tragedia che distruggerà certezze e illusioni del gruppo, mai così vicino allo scioglimento. Durante l’esibizione di Daughter al festival danese di Roskilde muoiono nove ragazzi e un’altra trentina rimangono feriti in circostanze fortuite, schiacciati contro le transenne. I Pearl Jam, sopraffatti da dolore e sensi di colpa cancellano le restanti date della leg europea e riprendono, solo dopo più di un mese di stop forzato, la tournée. I primi di agosto in Virginia nonostante siano emotivamente ancora molto provati tengono fede al loro impegno lavorativo e tornano a suonare dal vivo. Ci sono da festeggiare dieci anni dal loro primo live a Seattle. La data è quella di Las Vegas dove i PJ celebrano la loro avventura ringraziando amici, collaboratori e suonando per la primissima volta una sentitissima cover dei Mother Love Bone, ovvero la genesi della band stessa, “Crown Of Thorns” omaggio al compianto Andy Wood. Una serata speciale, un viaggio incredibile, una commovente dimostrazione di appartenenza e devozione, un concerto da dedicare a chi aveva permesso tutto questo. Da questo estenuante e probante periodo live vengono estratti bootleg ufficiali di ogni data per render ancor più partecipi e coinvolti i fan della band attraverso prodotti relativamente economici e di ottima fattura. Il Binaural Tour arriva nei negozi raccontato da 72 pubblicazioni rilasciate su cd e un Dvd, Touring Band contenente il meglio delle varie fasi del tour. Questo tipo di uscite diventa consuetudine proseguendo dal Riot Act Tour 2003.

Setlist :

Interstellar Overdrive – Corduroy – Breakerfall – Grievance – Last Exit – Animal – Dissident – Nothing As It Seems – Given To Fly – Wishlist – Untitled – MFC – Even Flow – Jeremy – Insignificance – Betterman – Lukin – Rearviewmirror – Do the Evolution – Once – Crown Of Thorns – Black - Can't Help Falling In Love - …Small Town – Mankind – Last Kiss – Porch – Baba O'Riley – Yellow Ledbetter







 

17 Settembre 2006; Pearl Jam 2006 World Tour – Datch Forum Assago, Milano

Ore 21, minuto più minuto meno, la storia, la storia live legata all’Italia della band americana ritrova il Forum di Assago, esattamente dove si era bruscamente interrotta 6 anni prima. Il palazzetto ribolle eccitato, la snervante attesa per il ritorno dei Pearl Jam nel capoluogo meneghino viene soddisfatta dal boato che accoglie i Nostri. Buio assordante in sala, la febbre sale mentre una luce fioca accompagna l’ingresso trionfale di Eddie Vedder e soci illuminato da flash e urla con in sottofondo il crescendo dell’intro leggendario di Ten. In mezzo a quel frastuono emotivo le budella attorcigliate sono il chiaro segnale che da li a poco si scatenerà l’inferno. Il pubblico freme, voglia e trepidazione sono papabili e fanno tremare tutto il palazzo, giusto il tempo per Eddie di posare bottiglia e le solite pagine di vita, impugnare microfono, asta e si parte..Go.

La partenza è un treno di onde improvvise che trasporta e travolge ogni singola persona all'interno del Forum, una scarica adrenalinica debordante e dopo l'opener da Vs arrivano Last Exit, Save You, WWS e la detonazione Corduroy, il pubblico è in delirio, esattamente come ci si aspettava la band di Seattle scatena tutto il suo potenziale nel suo giardino, quel Forum teatro ancora una volta della disarmante capacita' dei PJ di prendersi la platea e portarla ovunque, un'empatia senza compromessi. Il concerto prosegue in un susseguirsi passionale, viscerale proponendo pezzi dell'ultimo album "Avocado" saggiamente intervallati da cavalli di battaglia e vere chicche come Man of The Hour fino a convogliare nel  momento topico, l'anima "Grunge" si prende la scena suonando State of Love and Trust e Why Go. Dopo una breve pausa e alcuni episodi romantici eseguiti dal frontman con qualche leccata qua e là al paese ospitante arrivano la più bella versione di Black mai eseguita e una CLAMOROSA Crazy Mary a rendere epica la serata, ulteriormente impreziosita dalle cannonate di Alive e Leash sul finire, commozione, pathos, difficili da spiegare con semplici parole, gli stati d'animo in continua evoluzione, il legame con i 5 più 1 ( Kenneth "Boom" Gaspar) è profondo come la fiducia che intercorre tra palco e fronte dello stesso. Parterre e tribune completamente frastonati dallo show salutano con striscioni e ovazioni mentre loro roccheggiando come sempre nel mondo libero arrivano alla fine della serata, conclusa ritualmente dall'accensione a giorno dell'impianto milanese, meraviglioso contorno alla solita stupenda Yellow Ledbetter.

Finisce qui la notte milanese ma in realtà non finira' mai, gli sguardi soddisfatti di fan, compagni di viaggio, lucidi, provati, le parole sulle rampe d'uscita del Forum convincono ancor più della testimonianza di ogni singolo presente di aver assistito a qualcosa di incredibilmente  unico, energico, un'esperienza umana da portare dentro in eterno rinnovando ogni volta quel patto, quella reciproca aspettativa che ci rende un'entità unica per quella notte, il "loro" pubblico, i Pearl Jam stessi e lo spirito della città di smeraldo, un’immagine da incorniciare. La data milanese, forse la più sentita e potente delle 5 facenti parte la mini-tournée  italiana all’interno del World Tour, finisce  immortalata in tre/quattro momenti del Dvd “Immagine In Cornice” realizzato da Danny Clinch.

Setlist :

Go – Last Exit – Save You – World Wide Suicide – Corduroy – Severed Hand – Unemployable – Even Flow – I Am Mine – Man Of The Hour – MFC – Daughter – Faithfull – Comatose – State Of Love And Trust – Why Go – Picture In A Frame - Parachutes – Black – Crazy Mary – Given To Fly – Alive – Do the Evolution – Big Wave – Leash - Rockin'In The Free World – Yellow Ledbetter








 

3/4 Settembre 2011; PJ20 East Troy – Alpine Valley Music Theatre

Viene scelto un anfiteatro naturale molto isolato e suggestivo del Wisconsin per festeggiare i primi vent’anni di carriera e permettere al mondo jammers di radunarsi e celebrare i propri beniamini immersi in un vero e proprio Festival. Il Destination Weekend come viene denominato dall’entourage della band si rivela un tributo, una vera cerimonia in ricordo di una scena, un movimento che vede nei Pearl Jam i portavoce più credibili e famosi. I nomi coinvolti nella lineup della due giorni sono numerosi, amici e grandissimi artisti : David Garza, Glen Hansard, John Doe, Jason Lytle, Joseph Arthur, Mudhoney, Liam Finn, Queens Of The Stone Age, Temple Of The Dog, Star Anna & The Laughing Dogs, thenewno2, The Strokes e i giovanissimi seattlelite The Young Evils. C’è tutto il mondo Pearl Jam sopra e ai piedi del palco, fan arrivati da ogni dove, in devozione, premiati da due esibizioni memorabili, due set totalmente o quasi differenti, un’esperienza totale, un’immersione nella loro vita artistica. Il sabato condizionato dalla pioggia pomeridiana regala duetti e ospiti speciali in diversi momenti, con l’apice durante il breve set Temple Of The Dog, riunitisi sul palco per l’occasione. La domenica, più soleggiata, si ripete la magia, gli show a supporto di Qotse e Mudhoney scatenano il pogo onstage e preparato a dovere prima del secondo set dei PJ. Una carrellata incredibile di successi e chicche pescate dal passato, spesso in compagnia dei soliti special guest protagonisti del festival. Un weekend di bellezza, epico, una cavalcata emozionante che ha degnamente decantato la band e tutto il suo seguito.

Setlist :

Sabato 3 Settembre

Release – Arms Aloft – Do The Evolution – Got Some – In My Tree – Faithfull – Who You Are – Push Me, Pull Me – Setting Forth – Not For You – In The Moonlight – Deep – Help Help – Breath – Education – Once – State Of Love And Trust – Better Man – Wasted Reprise – Rearviewmirror – Stardog Champion – Say Hello 2 Heaven – Reach Down – Hunger Strike – Love, Reign O're Me – Porch – Kick Out The Jams

Domenica 4 Settembre

Wash - The Fixer - Severed Hand - All Night - Given To Fly – Pilate - Love Boat Captain - Habit – Evenflow - Daughter/It’s OK – Leatherman - Red Mosquito - Satan’s Bed - ..Small Town - Unthought Known - New World – Black – Jeremy - Eddie improv/new song - Just Breathe – Nothingman - No Way - Public Image - Smile - Spin The Black Circle- Hunger Strike - Call Me A Dog - All Night Thing - Reach Down - Sonic Reducer  – Alive - Rockin’ In The Free World - Yellow Ledbetter/Star Spangled Banner







 

Pearl Jam Europe Tour 2018; I-Days Festival Milano – Stadio Euganeo Padova – Palau Sant Jordi Barcellona

Live Report on the road

Milano

Prestazione vocale sotto tono come previsto, le corde vocali di Vedder erano sotto osservazione da giorni, prestazione emotiva enorme. Cuore, passione e totale dedizione verso il proprio pubblico, setlist obbligata con 3 perle , I Got id , Footsteps e la super chicca Mankind (Gossard). Per trasformare una serata difficile, in salita, nel solito fiume di sensazioni forti chiedere di Edward Louis Severson III.

Setlist :

Release - ..Small Town – Do The Evolution – Given To Fly – Wishlist – Even Flow – Corduroy – Immortality – Eruption – You Are – Daughter – Mankind – I Got ID – Porch – Footsteps – Black – Alive - Rockin' In The Free World – Summer Sky – Yellow Ledbetter



Epico

#roadtopadova

Padova

Pearl Jam in forma strepitosa, Eddie ritrova voce, grinta e la giacca della moglie; devastano l'Euganeo per quasi tre ore con la setlist perfetta che chiudono con l'accoppiata Baba O'Riley /Indifference da raccontare a figli e nipoti.

Setlist :

Pendulum - Low Light - Last Exit - Do the Evolution – Animal – Corduroy – Given To Fly  - Gods' Dice – Not For You – Even Flow – Daughter - Red Mosquito - Mind Your Manners – Down - Spin the Black Circle -
Porch - ..Small Town – Inside Job – Once – Better Man – Black - Crazy Mary Rearviewmirror – Smile – Alive - Baba O’Riley – Indifference





Magnifico!

#roadtobarcelona

Barcellona

Stato di grazia che si conferma anche al Palau Sant Jordi, in queste condizioni potrebbero tranquillamente chiudere Daughter con una Polka che il pubblico andrebbe a tempo senza ciglio. Setlist intensa, in linea con il resto del tour, nel dettaglio 4 momenti su tutti, Hail Hail, Light Years, la rasoiata Jeremy-Go-Solat-Porch e poi lei, stavolta per davvero, momento lacrime della serata l'esecuzione di Oceans. Si, l'hanno fatta e il Palau ne ha potuto godere. Special Guest nel Backstage Tom Morello-Brad Wilk -Chuck D-B Real (Prophets of Rage)

Thank you so much, PJ

Setlist :

Long Road - ..Small Town – Corduroy – Hail Hail – Mind Your Manners – Do The Evolution – Ghost – Nothing As It Seems – Setting Forth – Given To Fly – Even Flow – Oceans – Light Years – Daughter – Jeremy – Go – State Of Love and Trust – Porch – Sleeping By Myself – Come Back – Lightning Bolt – Black – Once - Rearviewmirror – Smile – Wasted Reprise – Better Man – Alive – Baba O’Riley – Yellow Ledbetter