E` inutile parlare d ` amore<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Paolo Benvegnu` E` inutile parlare d ` amore

2024 - Woodworm / distribuzione Universal Music

15/01/2024 di Laura Bianchi

#Italiana#Canzone d`autore

Quando ci si accinge ad ascoltare il nuovo lavoro di un artista del calibro di Paolo Benvegnù, l'atteggiamento più corretto è quello di Hirayama, il protagonista dell'ultimo, splendido film di Wim Wenders, Perfect Days: raccoglimento, concentrazione, tempo lento, cura e attenzioneCi si aspetta molto, e si resta tesi, in ascolto, come a voler assorbire ogni nota, ogni parola, per farsela scendere nel cuore.

È così anche per È inutile parlare d'amore: anticipato dal singolo Canzoni brutte, e dopo l'EP Solo fiori, presente nella cinquina di finalisti delle Targhe Tenco 2023 nella categoria Migliore canzone singola.
Ci si siede, si dimenticano smartphone, agende e orologi vari, e ci si abbandona al flusso dei pensieri di questo intellettuale acuto e sensibile, felici di essere suoi contemporanei, di ascoltare per la prima volta un suo nuovo lavoro, certi che resterà nel tempo. 

Poi, si scopre che proprio questo, in fondo, è lo scopo del pugno di canzoni cesellate da Benvegnù: in una società sempre più superficiale, veloce e votata al profitto, in cui viene giudicata inutile ogni scelta che comporti la riflessione, il tempo lungo e il raccoglimento, anche l'amore, di qualsiasi tipo, viene asservito alla logica dell'utilitarismo. Invece, il cantautore ci invita a ribaltare la prospettiva, a essere sovversivi, a rallentare il respiro e concentrarci sull'amore, unica linfa che ci fa sentire vivi davvero. In troppi usano a sproposito verbi come "amo" o "adoro"; Benvegnù ci chiede di centellinare i sentimenti, e ci accompagna nella loro riscoperta, con ferma dolcezza.

La voce si innalza a inno, desiderio e volontà, in Tecnica e simbolica, la traccia che apre il disco, e amplia lo spazio di azione, interpellandoci direttamente, con un "tu" che ci coinvolge, mentre piano e ritmo ci incalzano: "Hai venduto il talento per sentirti importante". La voce è protagonista in tutto il disco, ma i suoni non arretrano; semmai, si realizza un'armonia fra impatto rock e lirismo, lamento e incitamento, profezia e poesia.

Si prendano ad esempio i due brani in cui il cantautore si concede il lusso di due collaborazioni eccellenti: l'ariosa, intensa L'oceano, in cui Brunori Sas si unisce a lui in una meditazione sulla "fine di ogni cosa"; e 27/12, accarezzata da un arpeggio di chitarra e da un ricamo pianistico, in cui l'intarsio con Neri Marcoré dà vita a una canzone d'amore per niente inutile, lieve e profonda insieme.

A quasi sessant'anni, l'uomo Benvegnù non si sente pacificato, ma riesce a credere "all'impossibile"; ecco dunque, accanto a ballate emozionanti, l'invettiva Canzoni brutte, suoni pop per un messaggio sarcastico, antifrastico, che colpisce e affonda certi manierismi fintamente intellettuali, in realtà asserviti a quella logica di cui sopra, mentre la splendida Marlene Dietrich affronta con consapevolezza il tema del dialogo, spesso sfuggente e impossibile, fra uomo e donna, attraverso la mitopoiesi di alcune figure emblematiche.

Solo un gigante della musica italiana, coerente e profondo come lui, può avere l'autorevolezza per proporre un album così poliedrico e coeso, composto da dodici potenziali singoli, splendidamente suonati (menzione di lode al Collettivo Benvegnù) e interpretati con grinta e ricchezza di sfumature, dal rock e dalle distorsioni di Our Love Song, alla ballata screziata di nostalgia di Il nostro amore indifferente, ricco di cori e malinconia alla Tenco. Fino alla conclusiva, ipnotica Alla disobbedienza, manifesto innervato da un'elettrica che sembra sottolineare "com'è stupido parlare d'amore", rivolgendosi invece, di nuovo, a un "tu", che poi siamo tutti noi, cresciuti nello spazio di un pugno di canzoni. Pronti per la disobbedienza nei confronti di questi tempi aridi e postumani.
 
Il "visionario", provocatorio, potente Benvegnù ci accarezza con un ultimo regalo: cinque minuti di coda strumentale, che chiudono il lavoro. O, forse, lo aprono alla nostra personale meditazione. Perché questo fanno i capolavori, quando li incontriamo: scuoterci, farci pensare, farci sentire vivi, "pescatori di perle" che non rinunciano ai valori, né a trasmetterli a chi voglia riceverli.

Non perdiamoci i live di Paolo Benvegnù. Ecco i prossimi.

Sabato 20 gennaio 2024 – Glue – FIRENZE
Giovedì 8 febbraio 2024 – Hiroshima Mon Amour – TORINO
Venerdì 9 febbraio 2024 – Latteria Molloy – BRESCIA
Giovedì 22 febbraio – Monk – ROMA
Venerdì 23 febbraio – Arci Kalinka Dude – SOLIERA (MO)

Appena aggiunte nuove date:

16 marzo Marostica (VI) Sala Don Bosco (in duo)

6 aprile Castiglion del Lago (PG) La Darsena Live


E, per sapere altro, ecco la nostra intervista esclusiva.

Track List

  • Tecnica e simbolica
  • L`oceano (feat. Brunori Sas)
  • Pescatori di perle
  • Marlene Dietrich
  • Il nostro amore indifferente
  • 27/12 (feat. Neri Marcor&egrave;)
  • Our Love Song
  • Canzoni brutte
  • In der nicht sein
  • Libero
  • L`origine del mondo
  • Alla disobbedienza

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