Ma i primi segnali che Nada Malanima ha nel cuore qualcosa in più della solita canzone leggera italiana, arrivano già nel ’73, quando inaspettatamente si avvicina ai testi del conterraneo Piero Ciampi. Con l’album “Ho scoperto che esisto anch´io”, esperienza che verrà replicata qualche anno più tardi, sorprende infatti tutti, casa discografica compresa.
L’artista livornese vive poi un decennio in cui fortune, insuccessi, riconoscimenti e silenzi si alternano. “L´Anime Nere” del 1992 è il disco che forse per primo la riporta ad affacciarsi con rinnovato coraggio nelle stanze della musica d’autore di qualità. La seguente formazione del Nada Trio, con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti della Piccola Orchestra Avion Travel, è la testimonianza di una scelta definitiva.
Arrivano così “Dove sei sei” prodotto da Mauro Pagani, “L’amore è fortissimo il corpo no”, dove troviamo tra gli altri Rita Marcotulli al pianoforte e ancora Spinetti, e “Tutto l’amore che manca” prodotto e suonato da John Parish con Cesare Basile e Howe Gelb. A questi lavori si possono aggiungere anche un paio di ottimi live, il più recente con Zamboni, a dare spessore al suo magico terzo millenio. Almeno dal punto di vista della qualità, perchè le sue canzoni restano a più ancora del tutto sconosciute.
Non tragga in inganno la recente partecipazione a Sanremo: se per ottenere un minimo di visibilità la sua musica ha bisogno del malefico supporto catodico, ben venga anche un nuovo passaggio nella città dei fiori. E chi l’ha vista in tv, anche nel duetto con Cristina Donà più a disagio che nel ‘69 quando era ancora minorenne, forse potrà essersi fatto un’idea sbagliata delle sue performance live e, soprattutto, del suo nuovo splendido disco.
E dire che Nada è oggi una delle migliori cantautrici in circolazione, non è certo un’eresia. Le canzoni di questo disco, a cui ha dato il suo prezioso apporto Cesare Basile, hanno infatti una notevole profondità musicale e le belle liriche si esaltano con la voce inconfondibile di Nada.
Riascoltate qui l’incalzante “Luna piena”, scoprite “Pioggia d’estate” con quel suo ingresso alla Velvet, forse Nada vi conquisterà per sempre, con classe e delicatezza. “Il sole grosso” è un altro brano di grande maturità, sia dal punto di vista vocale, sia da quello sonoro, con Basile che si esalta alle chitarre. Anche quando si fa sottile nelle note di “Questo giorno”, Nada riesce a incantare con leggerezza e semplicità. A graffiare ci pensano invece le ossessione indie di “Tutto a posto”.
Questo è un lavoro che non conosce debolezze, un disco pieno, senza eclissi.