Nada L`amore devi seguirlo
2016 - Santeria
Debuttante sul palco del Festival di Sanremo nel 1969, giovanissima (15 anni), raggiunge successo e grande popolarità all’inizio degli anni ’70, poi svolta verso la canzone d’autore, nel 1973, con l’album Ho scoperto che esisto anch’io, con tutte le canzoni scritte da Piero Ciampi e Pino Pavone, per proseguire poi con collaborazioni con altri importanti cantautori, la musica elettronica, il ritorno al pop, il teatro, il jazz , ancora il Festival di Sanremo nel 1999, i libri di poesia e di racconti autobiografici, il rock e di nuovo la canzone d’autore.
Un percorso musicale e di vita fatto in compagnia di Gerry Manzoli, il bassista dei Camaleonti, con spontaneità e nonchalance, una grande credibilità conquistata sul campo attraverso tre generazioni di pubblico, macinando chilometri tra concerti e festival.
Nada è un’artista unica in Italia, ribelle e sovversiva, indipendente, libera, fuori dagli schemi, e ci sorprende nuovamente con questo suo ultimo lavoro, L’amore devi seguirlo, il suo diciottesimo album in studio, che arriva due anni dopo il sofisticato Occupo poco spazio.
Qui ha fatto tutto Nada, dieci brani scritti e realizzati essenzialmente da sola , partendo dall’utilizzo al computer del software Apple Garage Band, come una giovane esordiente, per poi arrivare in studio tra la Maremma e il Ferrarese e, con l’aiuto di “amici musicisti di passaggio” (tra gli altri, I Sacri Cuori, e Massimiliano Larocca) realizzare il disco.
I brani mantengono l’originale asciuttezza, sono versioni minimali, un rock scarno, pervaso dai vari profumi della canzone d’autore, con frasi e ritornelli ossessivi, a volte sussurrati a volte gridati anche in modo un po’ sguaiato, con testi che, toccando principalmente il tema dell’amore, ma che affrontano anche la crisi economica, il femminicidio, i diversi affetti, sono un misto di semplicità, surrealismo e cruda e nuda realtà .
Nada è sempre diretta, intima, sarcastica, immediata, mai banale e coglie nell’essenza i temi affrontati e raccontati in questo lavoro.
L’iniziale Aprite le città, un grido rock gioioso (e sovversivo), è la storia di Gennaro , disadattato, disperato, uno degli ultimi, ed è un’esortazione alla solidarietà e all’accoglienza, Una pioggia di sale, ballata lo-fi, è scura, con un delizioso ritornello che ti prende subito, La canzone dell’amore , l’ultimo singolo, scritto da Nada per un gruppo di ragazzi diversamente abili, The Dreamers, che qui partecipano ai cori, è un grido di speranza e di amore ed è anche un video molto particolare girato da Nada con il suo telefonino, un video-selfie in un piano sequenza sulle strade della Maremma.
Ci sono anche due brani che hanno la leggerezza e la spensieratezza pop degli anni ’60, Non sputarmi in faccia, il primo singolo di questo lavoro, e L’estate al mare che con la sua cantilena –mantra , è un classico da spiaggia estiva.
Il lavoro si mantiene sempre ad ottimi i livelli, come in La bestia, definita dall’artista stessa come brano “proto punk”, dove l’ignoto è fonte di paura, e la conclusiva All’aria aperta, un bellissimo grido di ribellione, “…. libera, libera, l’anima mia ….. troverò, troverò il coraggio, lo troverò, e prima o poi prenderò il fucile e sparerò “, ah però ….
Speriamo che Nada mantenga sempre il suo spirito ribelle, indipendente, e la sua grande creatività e ci regali ancora nei prossimi anni ottimi e riusciti lavori, come questo splendido album.
Sono solo canzonette, o no ?
Consigliato.