Nada È un momento difficile, tesoro
2019 - Woodworm Label / distr. Artist First
L'autrice stessa ne parla come di "dieci canzoni nate negli abissi [...], per poi misteriosamente raggiungere i colori e la leggerezza del pensiero, finalmente libero di andare dove portano sentimento e ragione che si uniscono per diventare tutt’uno. Anema e core, avrebbe detto il mio grande amico Fausto Mesolella, a cui dedico le parole di questa opera."
Ascoltare tutto il disco, senza fermarsi al mirabile e lancinante singolo Dove sono i tuoi occhi, permette di cogliere appieno questo equilibrio precario eppure perfetto tra gli orrori e la bellezza, fotografato dai versi di Lavori in corso:
“[…]e la vita va leggera come l’anima nella sera
che ha perso la sua strada ma cerca un’atmosfera
un bacio su una guancia una tenera carezza
che sfugge come la mia timidezza
in un tramonto un po’ speciale che all’improvviso:
ti si apre il cuore ti si apre il cuore ti si apre il cuore ti si apre il cuore[…]”.
C’è un incedere incerto e carico di speranza, su un suono cesellato in cui la componente elettronica lambisce come rugiada la voce di Nada.
Tutto il disco è pervaso da un suono unico, che ha qualcosa della liquidità di una società in dissolvenza, e che pure si rapprende nelle parti vocali. L’iniziale È un momento difficile, tesoro condensa il reale già nel titolo e pigia i tasti del substrato più nascosto oltre che a quelle del Rhodes. All'ultimo sparo vede Nada quasi piroettare nei ricordi del passato per poi riemergere orgogliosa (“amare ancora ancora fin che puoie riprovarci sempre e riprovarci sempreBum bum bum”). Due giorni al mare è un andare a toccare il dente che duole, è un cercare l’evasione per poter entrare in contatto con le proprie ferite più autentiche. Le immagini da levigate sanno farsi crude, con un crescendo sonoro che si infrange contro un muro di incertezze.
Un brano come Disgregata per un attimo fa pensare ai C.S.I. Ma poi dietro c’è un mondo ancora più ricco: di stratificazioni sonore, della voce di Nada che si attorciglia su se stessa, che si fa estasi e inferno insieme. Che inonda la successiva Stasera non piove, quasi ossessiva nella sua ritmica.
È un momento difficile, tesoro, che termina con l’onirica e liturgica Un angelo caduto dal cielo, porta Nada ad un empireo in cui qualità e ricerca si compenetrano e si aggrappano alla pelle di chi ascolta. Quasi la strappano delle volte, eppure non si riesce a smettere di ascoltare.