Mescalina:
Suonerai di fronte al lago di Como, nel "salotto" del capoluogo
lariano …
Nada: Mi fa davvero piacere, non sapevo di avere così
tanti amici in questa città.
Mescalina:
D'altra parte si dice da tempo che tu sia la migliore cantautrice
rock italiana.
Nada: In questi anni ho fatto molti cambiamenti, mi
sono impegnata tantissimo e ho cercato di dare davvero il
massimo. Il fatto che tutto ciò venga riconosciuto è molto
importante per chi fa una musica non sempre facile.
Mescalina:
Qualcuno ti accosta a Patti Smith …
Nada: La ammiro molto, domani suoneremo sullo stesso
palco a Roseto degli Abruzzi. Lei è un simbolo che va oltre
la musica, ha un carisma incredibile. Devo dire che anche
John Parish, quando ha ascoltato per la prima volta "Le
mie madri", ha pensato a Patti Smith. Ad unirci, però,
più che la musica, penso possa essere un percorso di vita
che per certi versi può essere considerato parallelo.
Mescalina:
Nel tuo ultimo lavoro, "Luna in piena", affiorano sonorità
anni '70, vicine a quelle dei Velvet Underground.
Nada: Io adoro Lou Reed, ma anche in questo caso credo
ci siano influssi dovuti solo a un gusto musicale affine.
Non credo mi sia capitato di pensare ai Velvet mentre scrivevo
una canzone. Certe cose però le hai dentro e quindi è naturale
che vengano fuori.
Mescalina:
Sei cosciente che i tuoi ultimi dischi in studio sono un trittico
di capolavori?
Nada: Piccoli piccoli. So di aver dato tutta me stessa
facendo molto ricerca sul suono e non posso negare di esserne
molto soddisfatta.
Mescalina: "Distese"
è una canzone stupenda, ma nel nuovo lavoro è difficile trovare
qualcosa che non funziona.
Nada: Grazie, infatti non siamo riusciti a trovare
un singolo da pubblicare! Che per certi versi potrebbe pure
sembrare un difetto, di questi tempi ...
Mescalina:
Rispetto agli album precedenti con Parish, questo lavoro mi
sembra più morbido, meno "crudo".
Nada: È vero, suona più rotondo, forse è meno rock
e più cantautorale. Ho chiamato John Parish ma lui era in
studio con Pj Harvey e i tempi stretti mi hanno costretto
a dover rinunciare alla sua produzione. Così ho deciso di
produrlo da sola, ho chiamato Cesare e in poco tempo abbiamo
inciso tutte le canzoni.
Mescalina:
Cesare Basile ha fatto un grande lavoro alle chitarre, concordi?
Nada: Con Cesare ci si intende con un solo sguardo.
Ha capito subito quali erano le mie intenzioni per questo
disco. Alla fine devo dire che sono molto soddisfatta. Volutamente
non è stato fatto molto lavoro sui suoni, lo volevo il più
spontaneo possibile. Per "Distese", ad esempio, abbiamo
fatto una sola incisione.
Mescalina:
Sanremo ti ha lanciata, lo hai vinto e quest'anno sei tornata
ancora con "Luna in piena". Perchè?
Nada: È una grande vetrina, inutile negarlo. Quando
ho capito che mi avrebbero lasciato fare la mia musica, non
ho esitato. Sono stati molto gentili a invitarmi e io non
potevo certo perdere una opportunità di questo tipo. Può sembrare
paradossale, ma una grande occasione per proporre musica non
commerciale me l'ha data proprio il Festival.
Mescalina:
A proposito di canzoni "speciali" come nasce "Proprio Tu",
uno dei tanti brani di spessore di "Tutto l'amore che mi
manca", l'album del 2004?
Nada: In realtà, anche se questo pezzo l'ha scritto
Cesare Basile, l'ho fatto subito mio. È una canzone che sento
molto e l'ho interpretata davvero come se l'avessi composta
io.
Mescalina: Quanto ancora influenza il tuo scrivere
Piero Ciampi?
Nada: Nei testi moltissimo, da sempre. Potrei dire
di avere una visione "ciampiana" del mondo, il suo stesso
approccio linguistico, diretto ed essenziale, forse proprio
tipico dei toscani. Tra l'altro ho in mente un progetto teatrale
che riguarda Ciampi.
Mescalina: Non sei cattolica però citi spesso di Gesù.
Nell'album "L'amore è fortissimo e il corpo no", gli
hai dedicato la prima canzone …
Nada: Ognuno sviluppa una propria religiosità. Mi piace
molto la sua figura, i valori che rappresenta, l'idea di un
qualcuno che sta al di sopra, che si può evocare, invocare
e anche supplicare.
Mescalina:
E poi c'è l'amore, tema che canti sempre senza banalità, basta
pensare a "La verità" o a "Niente più", tanto
per citare due brani di "Luna in piena" …
Nada: L'amore è importante, fa parte della nostra vita,
di come la vivi o ti piacerebbe viverla. C'è molto vissuto
nei miei testi, c'è molto amore idealizzato, anche quello
che non contempla per forza il sesso.
Mescalina:
Sei stimatissima da molti giovani cantautori che hanno speso
grandi parole per te.
Nada: In effetti devo dire che ultimamente sto ricevendo
molti attestati di stima spontanei. Tutto ciò è davvero gratificante,
vuol dire che il percorso di questi anni è quello giusto.
Mescalina:
Delle tue recenti esperienze live, dal Nada Trio a tour con
Zamboni, di quale hai ricordi migliori?
Nada: Le ho vissute tutte con lo stesso entusiasmo,
come ogni nuovo progetto. Con Massimo Zamboni, che è un musicista
bravissimo, ho trascorso un periodo professionale stupendo
e credo che "L'apertura", il disco dal vivo pubblicato
nel 2005, ne sia buon testimone. Ora mi piacerebbe qualcosa
di ancora più intimo, vorrei portare in giro la mia musica
da sola.
Mescalina:
Che tipo di concerto stai portando in giro?
Nada: È un live molto rock in cui sono accompagnata
dalla mia band (buona parte degli Ustmamò ndr) con due chitarristi,
un bassista e un batterista. La scaletta si concentra sugli
ultimi dischi, ma rifacciamo sempre anche alcuni classici
che ho riarrangiato. È un concerto rock.
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