´E’ difficile resistere al Mercato, amore mio di conseguenza andiamo in cerca di rivoluzioni´: l’incipit de ´Il liberismo ha i giorni contati´ dei Baustelle mette in luce tutte le contraddizioni dell’animo di chi cerca una propria via dopo il crollo di ideologie che erano solo giganti dai piedi di cartapesta. Ed Anna che ´anni fa credeva nella lotta´ e ´adesso sta paralizzata in strada´ ha molto in comune col disincantato e a volte cinico Pepe Carvalho antieroe nato dalla penna di Manuel Vázquez Montalbán. Detective privato bollato come ´annusapatte´ dalla polizia, ex antifranchista, ex comunista, ex collaboratore della CIA, disgustato dalla Barcellona post-olimpica, Pepe è il perfetto ritratto della disillusione di chi ha visto tutto ed il contrario di tutto e non crede nemmeno più al potere salvifico della cultura (basti pensare alla sua abitudine di bruciare libri). In ´Assassinio al comitato centrale´ si trova ad indagare sull’omicidio di Fernando Garrido, segretario generale del Partito Comunista Spagnolo, delitto avvenuto proprio durante una riunione del Comitato Centrale. Il caso diventa un’occasione per confrontarsi col proprio passato in una Madrid che non gli appartiene ( nemmeno a livello culinario), con persone conosciute venticinque anni prima ridotte a comportarsi come archetipi superati. Perché leggere questo libro sotto l’ombrellone? Perché ogni la Spagna suggerisce sempre un senso di estate e perché la spiaggia è un ottimo microcosmo in cui osservare la commedia umana, in bilico tra radical-chic e cafoni, tra impegnati ( o presunti tali) e spensierati. E perché leggerlo con ´Amen´ nelle orecchie? Perché il disco ha in comune con il libro quello sguardo super partes e malinconicamente disincantato sul mondo (´Io ti annuso, ti codifico, essere umano´ da ´Dark Room´) tipico di chi sente troppo profondamente per credere veramente in qualcosa.