Aa.vv. A FRAGILE TRIBUTE
2019 - O’disc
Vent’anni dopo, nel voler rendere omaggio a questo disco, Roberto Forlano di O’live produzioni (produzione, booking e organizzazione concerti) ha deciso di chiamare a raccolta alcuni dei musicisti incontrati e con cui ha avuto l’onore di collaborare in dieci anni d’attività, i quali prontamente hanno accettato l’invito consapevoli proprio dell’importanza che ha avuto “The Fragile” per quella generazione di musicisti e “musicofili” cresciuti a cavallo tra i due secoli.
Nasce, così, “A Fragile Tribute”, preziosissimo omaggio ad un disco imprescindibile della musica contemporanea che, da una parte, vuole riassumere dieci anni d’attività di O’live, e dall’altra promuovere anche alcuni tra i progetti più interessanti dell’underground italiano.
Un piccolo ma sostanzioso tributo che ha visto anche coinvolti alcuni ospiti illustri in re-interpretazioni personali e suggestive dei brani del disco, esponenti del calibro di Francesco Di Bella (24 Grana), accompagnato dai Nani Cinesi, con “Starfuckers, Inc.”, il “maestro” Enzo Moretto (A Toys Orchestra) con “The Great Below”, Nicodemo con “Into the Void”, Yes Daddy Yes con “No, You Don’t” e Bless Child Opera con “The Day the World Went Away”. Quest’ultimo progetto musicale di Paolo Messere della Seahorse Recording che ha curato la produzione e il mastering del disco.
Dalla scena underground nazionale, ovviamente, l’apporto più sostanzioso con band e progetti provenienti da ogni angolo della penisola come Fabio Cuomo, Baobab Romeo, DJ Pio, Lomb e Nevica (Giulio Lo Presti), ma soprattutto da quella locale salernitana con, solo per citarne alcuni, Giu.do, rOMA, Max Maffia, Carmine Cataldo in una sorprendente versione jazz del brano strumentale “Just Like You Imagined”, e lo stesso Roberto Forlano che con lo pseudonimo di Buuble Gun ha reinterpretato “I’m Looking Forward to Joining You, Finally”.
Notevole anche il contributo straniero al disco, frutto della minuziosa attività di booking internazionale di O’live, con i Floor 5 dalla Germania, i Franky Selector dal Canada e Alex Kelman dalla Russia.
Un tributo insolito, ma allo stesso tempo piacevole nelle sue diverse sfaccettature e che può trasformarsi in un utile pretesto per immergersi nuovamente nel capolavoro di Reznor.