Perturbazione Se mi scrivi
2005 - MESCAL
Come nel precedente Ep “Chiedo alla polvere”, viene confermata la quantità di lavoro svolta in studio con Paolo Benvegnù: oltre alla title-track e ad una cover, vengono infatti proposti altri due pezzi di cui uno del tutto inedito.
E come ormai consuetudine per la band di Rivoli, quella che poteva essere un’uscita scontata o dovuta, per promuovere un nuovo singolo, viene tramutata in un’occasione piacevole, buona per suggerire qualche nuovo spunto, per sottolineare qualche sfumatura che nell’insieme dell’album non aveva preso abbastanza risalto.
Balza subito all’occhio come i Perturbazione tornino qua ad alternare un pezzo allegro ad uno riflessivo, creando un gioco di specchi interno all’Ep, che, a differenza dell’album, mette in risalto entrambe le loro facce.
Il singolo, “Se mi scrivi”, già in rotazione sulle principali emittenti con un video, assume in questo contesto un valore maggiore, da pezzo guida, che nell’album non gli apparteneva, dal momento che funzionava più come un piacevole stacco: si ha così modo di cogliere meglio il lavoro perfettamente pop svolto sui testi, a partire dall’acronimo (SMS), e sugli strumenti (fiati e coretti).
Allo stesso modo i Perturbazione giocano anche in un pezzo più sobrio come “Specchi d’acqua”, più esistenziale, creando dei “riflessi” con il violoncello e con l’harmonium.
E il gioco prosegue anche con la cover di Bob Marley, una “Waiting in vain” affrontata con delicatezza ed umiltà: registrato in presa diretta, il pezzo mantiene la sua positività e la sua spontaneità. Tommaso e compagni ne offrono una versione da musicisti di strada, da condividere, con i giochi delle voci che comunicano la gioia di suonare insieme e il violoncello che aggiunge un tocco di classe.
La chiusura poi con “Il campione e il perdente” è (apparentemente) malinconica: di nuovo si gioca con le parole, perché il titolo è un chiaro riferimento alla finalità del pezzo, originariamente registrato per Loser, ma è anche un rimando ai trattamenti (sample) insinuati sul suo fondo.
Insomma, si tratta solo di quattro canzoni, ma è quanto basta per avere qualcosa di nuovo tra le mani. E per poter dire con certezza che i Perturbazione più si guardano allo specchio più rivelano qualche ulteriore particolare da scoprire.