Dictée - Liber Novus<small></small>
Derive • Avantgarde

John Zorn Dictée - Liber Novus

2010 - Tzadik

05/09/2011 di Paolo Ronchetti

#John Zorn#Derive#Avantgarde

Doppia prova questo album del 2010 di Zorn finalmente ricatapultato in un ambiente sonoro meno rassicurante. Album importante con due composizioni ricche di spunti sia dal punto di vista musicale che paratestuale che mi ha costretto ad un lungo lavoro di ricerca, fatto di letture e ascolti, per arrivare a questa recensione.  

Iniziamo con Dictée dedicato alla scrittrice Theresa Hak-Kyung ChaDictée (dettato in lingua francese) è il titolo dell’opera che la scrittrice Koreano-Americana pubblica nel 1982 poco prima di essere uccisa casualmente nelle strade di New York. In quest’opera la Cha analizza, in una prosa poetica densa e “magmatica scritta in più lingue - soprattutto francese e inglese, con inserti in coreano, cinese e latino - e in diversi tipi e formati di carattere - il maiuscolo, il corsivo, il manoscritto, il dattiloscritto, l’ideogramma cinese, i caratteri Hangul -, tre questioni fondamentali: l’esilio come condizione alienante; la ricerca del materno come luogo di riconciliazione; la lingua come strumento ambiguo, ma intimamente creativo. Perdita, memoria, linguaggio e identità. L’esplorazione delle tensioni tra il sé e il mondo, tra l’interiore e l’esteriore, tra il corpo e la lingua, tra chi crea e chi guarda, tra questioni nazionaliste e questioni femminili”. Ecco tutto questo, e molto molto altro, è Dictée; tutto questo, e molto altro, è nell’opera di Zorn. Un collage sonoro potente che utilizza Sylvie Courvousier (piano e narrazione in francese), Okkyung Lee (cello e narrazione Koreana), Ned Rothenberg (shakuhachi, flauto basso e clarinetto), Kenny Wollesen (vibrafono e Wollesonic –strumenti auto costruiti dal polistrumentista stesso nel suo laboratorio di NY) e Zorn stesso (alle manipolazioni sonore e ai samplers) per ricostruire una “lost in translation” che ha nell’incontro riconciliatorio della migrante con la sua origine materna, espressa da un finale in cui flauto e piano viaggiano armonici sulle onde del vento, la possibilità salvifica altrimenti negatole in questa società imperialista e maschilista (e qui i due termini possono risultare anche combacianti). Lavorando con le lingue poetico strumentali dei suoi fidati musicisti Zorn sembra come sempre a suo agio in un collage di forme e stili che già naturalmente sono comuni al linguaggio dei due Artisti. Tra classicismi, spunti etnici, improvvisazione pura e parola recitata una grande prova compositiva.

Per Liber Novus l’ispirazione è il leggendario Libro Rosso-Liber Novus di Carl Jung. In questo libro segreto e affascinante, disponibile solo da un anno in una splendida versione in grande formato per Bollati-Boringhieri (150 euro circa e regalo mancato di Natale e Compleanno…correrò ai ripari appena posso), Jung esplora la sua mente e la sua conoscenza con esercizi di “immaginazione attiva” che ridefiniscono, e descrivono, il concetto, e la visione personale, della parola “Inconscio” in modo profondo e intenso. L’opera, mai pubblicata poiché ritenuta troppo privata dallo psicoanalista stesso, era conservata, sino al 2009, in una banca dagli eredi spaventati dal grado di presunta follia, immaginifica e affascinante, contenuta nel libro. Zorn (che oltre a comporre/condurre recita qui in tedesco) con l’aiuto di Stephen Gosling (piano), John Medeski (organo) David Slusser (sound effects) e Kenny Wollesen (perc.) esplora da par suo alcuni frammenti del libro regalandoci momenti d’intensità lirica come di delirio sonico.

Assolutamente un ottimo lavoro questo Dictée/Liber Novus a volte ostico ma veramente pieno di fascino e idee.

Ringrazio di cuore, per le informazioni su Dictée e l’opera di Theresa Hak-Kyung Cha, la Prof.ssa Renata Morresi che ho ampiamente, e immeritatamente, saccheggiato (ben oltre le “” che ne delimitano le citazioni letterali) nello scritto che potete trovare in http://puntocritico.eu/?p=839#more-839 e che mi ha fatto letteralmente innamorare dell’artista Koreano/Americana.

Track List

  • Dictée
  • Liber Novus

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