Siam tre piccoli porcellin<small></small>
Italiana

Afterhours Siam tre piccoli porcellin

2001 - Mescal

06/10/2001 di Andrea Salvi

#Afterhours#Italiana

"Siam tre piccoli porcellin" è il titolo dell´ultima fatica degli Afterhours. Un titolo che a detta dei medesimi Afterhours è venuto fuori in modo casuale, così come casuale è la nascita stessa di questo nuovo doppio album, il loro primo live.
Particolarmente interessanteè il secondo dei due cd, un cd elettro-acustico registrato presso il teatro Annibal Caro di Civitanova Marche nel marzo del 2000. Non bisogna poi dimenticare l´inserimento di un pezzo in studio inedito dal titolo "La sinfonia dei topi" che propone atmosfere funkeggianti che mancavano all´eclettico repertorio del gruppo, un brano in cui il cantato, volutamente semplice a ricordare una sorta di filastrocca, non fatica a fissarsi piacevolmente in testa.
Manuel Agnelli, Xabier Iriondo e Giorgio Prette, il nucleo del gruppo, sottolineano che questo non è il solito prodotto commerciale, di quelli studiati a tavolino, semplicemente ci si è accorti di avere accumulato parecchio materiale dai vari tour, materiale rivelatosi interessante per un progetto come "Siam tre piccoli porcellin". Un´operazione attraverso la quale si cerca di ricreare, per quanto possibile, l´atmosfera dei concerti Afetrhours, i quali nel corso degli anni sono riusciti a sviluppare una propri a e definita dimensione live, ricca di suggestioni e magnetismo. Ed effettivamente dall´ascolto di questo lavoro si riescono a percepire, anche se ovviamente in maniera imperfetta, quelle sensazione che solo la dimensione live riesce a creare. Con questo progetto si voleva in parte accantonare gli interessi di mercato, e a testimonianza di ciò sta il fatto che su specifica richiesta del gruppo, accolta dalla casa discografica, il doppio cd è uscito inizialmente a un prezzo speciale; infatti le prime 20.000 copie le si possono reperire pagandole come un cd singolo. Scendendo nei particolari, il primo cd, per intenderci quello elettrico, si apre con due pezzi: "Germi" e "Siete proprio dei pulcini", volutamente registrati in modo ruvido e con qualche imperfezione sonora. "Simbiosi " la si ritrova nella tipica veste live, completamente rivisitata ma non stravolta: un bel cavallo di battaglia solitamente usato come ottima apertura del concerto. Poichè il brano si dilata in una suadente e liquefatta sonorità che, partendo in maniera soffice e ipnotica, prende poi il largo per perdersi nel lamento delle parole, ben si adatta a preparare un clima da palco. Ci sono poi anche le altre canzoni che hanno contribuito al successo di Agnelli & C., alcune delle quali, come la punkeggiante "Lasciati leccare l´adrenalina", la nota "Male di miele" e la ormai celebrativa "Pelle", rivista leggermente nel cantato, fanno sentire in maniera prepotente, ma non fuori luogo, la presenza e voce del pubblico. In tema di song punkeggianti ci si ritrova fra le mani la potente e sarcastica "Sui giovani d´oggi ci scatarro su" e "Dea" in cui la voce comunque mi sembra un po´ troppo soffocata, così come veramente asfissiata e troppo ad effetto "suono dall´oltretomba" è la voce in "Non si esce vivi dagli anni ´80". Brani quali "Questo pazzo mondo di tasse", " L´estate", "Ossigeno", "L´inutilità della puntualità" rimangono simili a quelli in studio anche se negli ultimi due si nota un basso più sopra le righe del solito; con "Cose semplici e banali" le sensazioni ritornano ipnotiche, distese e propagate, seppure il missaggio non sia perfetto.
Il cd si completa con la sempre efficace ed incantevole "Dentro Marylin", che veramente si può dire non stanca mai. Occorre precisare che ad alcune delle registrazioni sono stati aggiunti in un secondo momento altri strumenti in studio, in particolare la sezione archi, ma anche percussione e cori, per poter conferire ai brani un arrangiamento conforme agli ultimi tour degli Afterhours, questo perchè al momento delle esibizioni live alcuni strumenti non erano stati registrati.
Da notare poi che alcuni degli stessi pezzi sono poi inseriti, rivisti acusticamente, nell´altro dei due cd di questo doppio album. Tirando le somme su questo primo cd contenuto in "Siam tre piccoli porcellin", direi che forse per i palati più fini la registrazione non è eccelsa, ma d´altra parte per poter rendere credibile un cd dal vivo non si può sperare in una qualità di registrazione da studio, altrimenti si ricadrebbe in una raccolta di hits anzichè appunto in un live.
Il cd numero due, quello elettro-acustico, si apre con l´interpretazione magistrale di "Strategie", ascoltabile in questa veste in parecchi concerti, che in questo caso si carica di una tensione ed efficacia veramente notevoli; si prosegue poi con altre rivisitazioni tutte piacevoli e godibili, da segnalare in particolare "Posso avere il tuo deserto", "Punto G", "Tutto fa un po´ male", "Pelle" e "1.9.9.6 " che in queste versioni si discostano in modo rilevante dalle originali incisioni senza comunque perdere fascino, anzi, in qualche caso migliorando notevolmente in appeal. Gli altri pezzi che compongono questo cd sono la suadente "Non è per sempre", la struggente "Male di miele", la languida "Bianca", la nota "Voglio una pelle splendida", questi ultimi vere pietre miliari del gruppo, nonchè "Simbiosi", anche in questo caso molto dilatata. Completano il cd "Oceano di gomma", "Senza finestra", una "Dentro Marilyn" carica di angoscia emotiva notevole e una valida cover di Bruce Springstee "State Trooper". Se del primo cd si è detto della non eccelsa qualità della registrazione, nel caso della parte acustica non ci si può esimere dal constatare con piacere che la qualità sonora sia di buon livello e renda veramente accattivante e seducente i l fluire delle note e delle liriche. Sintetizzando, questo cd lo consiglierei soprattutto a chi già conosce gli Afterhours, e ancor di più a chi li apprezza o è stato ben impressionato da un loro concerto. "Siam tre piccoli porcellin" è un modo per arricchire la propria discografia oppure una maniera per appagare la propria curiosità, soprattutto per la parte più insolita, cioè quella acustica. Parimenti lo sconsiglierei ai neofiti della musica di questo gruppo e a coloro che si vogliono avvicinare agli Afterhours avendoli conosciuti solo per qualche loro hit o tramite passaparola, perchè dall´ascolto di questo album avrebbero una visione distorta della loro effettiva entità musicale.
Chiudo ricordando che gli Afterhours stanno lavorando ad un nuovo album che dovrebbe uscire a fine 2001. Dalle prime indiscrezioni si parla di una piccola innovazione, soprattutto riscontrabile in una più accentuata velocità dei brani e in una omogeneità e organicità fra i vari pezzi atipica per il gruppo.

Track List

  • Germi | Siete proprio dei pulcini |
  • Rapace |Male di miele |
  • L’estate |
  • Non si esce vivi dagli anni ’80 |
  • Simbiosi |Sui giovani d’oggi ci scatarro su |
  • Dea |
  • L’inutilita’ della puntualita’ |Lasciami leccare l’adrenalina |Questo pazzo mondo di tasse |
  • Ossigeno |Dentro Marilyn |Cose semplici e banali |La sinfonia dei topi

Articoli Collegati

Afterhours

Special 05/02/2019

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

Foto di pura gioia Antologia 1987-2017

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

Live Report del 19/07/2016

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

Folfiri o Folfox

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

Live Report del 31/01/2015

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

Live Report del 28/07/2014

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

Hai paura del buio? (Remastered & Reloaded)

Recensione di Dario Rivera Magos

Afterhours

Live Report del 30/06/2012

Recensione di Vito Sartor

Afterhours

Live Report del 07/06/2012

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

Padania

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

Live Report del 30/09/2011

Recensione di Gianmario Ferrario

Afterhours

Live Report del 13/04/2010

Recensione di Francesco Bove

Afterhours

Live Report del 21/07/2009

Recensione di Arianna Marsico

Afterhours

I milanesi ammazzano il sabato

Recensione di Alfonso Fanizza

Afterhours

Ballads for little hyenas

Recensione di Christian Verzeletti

Afterhours

Ballate per piccole iene

Recensione di Vito Sartor

Afterhours

Gioia e rivoluzione

Recensione di Christian Verzeletti

Afterhours

Live Report del 24/01/2004

Recensione di Andrea Salvi

Afterhours

La gente sta male

Recensione di Christian Verzeletti

Afterhours

Live Report del 3/5/2002

Recensione di Andrea Salvi

Afterhours

Quello che non c´È

Recensione di Christian Verzeletti