Aa. Vv. Music is Love - A concert celebrating the music of David Crosby
2024 - Route 61 Music
Nasce così una testimonianza preziosa di una serata indimenticabile al Mammut Live Club di Roma, vissuta nel segno della bellezza e della potenza di scrittura di un autore tra i più intensi e sensibili dei decenni tra Novecento e Duemila. Ascoltando una dopo l'altra le tredici tracce che compongono questo piccolo grande gioiello, si resta stupefatti sotto molti punti di vista; sarebbe scontato dire che capolavori assoluti come Almost Cut my Hair o Delta brillano come se fossero scritti oggi, interpretati dal rispettoso e ispirato Claudio Maffei, o che una Slice of Time, di un Crosby più recente (Croz, di dieci anni fa), viene rivisitata da Marcus Eaton cogliendone tutte le sfumature riflessive, sottolineate da arpeggi di chitarra che danno i brividi.
Non è solo questo: si ha infatti l'impressione che ci scorra davanti tutta l'esistenza non solo del grandissimo autore, ma anche nostra, del mondo in cui abbiamo creduto e sognato, in tutta la sua vibrante vitalità e attualità. Così, ecco, a partire dalla sua esperienza con The Byrds (una sempreverde Triad, dall'eccitante coda strumentale), non solo brani tratti dalla vicenda di Crosby nel supergruppo CSNY, o in duo con Nash (una dolcissima Bittersweet, resa da Eaton con l'ausilio di background vocals di grande effetto - tra cui la moglie di Pevar, Inger Nova - e di un assolo di chitarra di Pevar, semplicemente perfetto), ma anche dal progetto CPR (Crosby, Pevar & Raymond), con Little Blind Fish cantata proprio da Pevar.
E non è ancora tutto: la registrazione live, con tanto di ovazioni e grida di apprezzamento, rende perfettamente la comunanza d'intenti tra i musicisti sul palco, l'interplay miracoloso, il feeling che circola tra tutti, il senso di appartenenza artistica che non ha confini né età, e la resa su disco, per una volta, è tecnicamente impeccabile. Si ha infatti l'impressione che il progetto sia frutto di una lunga collaborazione e altrettanto numerose prove, mentre l'effetto complessivo è dovuto fondamentalmente a due fattori: la strepitosa bravura degli interpreti, e l'autentica passione per l'opera dell'immenso cantautore.
Questo non compensa, certo, la perdita di un artista tanto importante, del quale ho avuto il privilegio, dieci anni fa, di assistere a un concerto (qui il live report), ma di sicuro attesta la sua permanenza nel mondo musicale: finché ci saranno musicisti in grado di perpetuarne l'opera, e produttori che la possano custodire, la bellezza sarà al sicuro.