Aa. Vv. When The Wind Blows - The Songs of Townes Van Zandt
2018 - Appaloosa Records / IRD
When The Wind Blows si intitola questo doppio CD digipack, in copertina un bellissimo dipinto del volto di Townes eseguito nientemeno che da Sam Baker, cantautore texano tra i più apprezzati negli ultimi anni e emanazione diretta del Maestro. Il mancino Sam si cimenta con una struggente Come Tomorrow, molto fedele all'impronta originale. È un tributo ricco, corposo, pieno di grandi nomi, affiancati poi da autori meno noti. Terry Allen è uno dei mostri sacri in formazione e la sua White Freightliner Blues non delude le attese, con un incedere fiero e honky tonk sostenuto da una chitarra elettrica niente male.
Thom Chacon strappa le corde vocali arrochite e riveste Still Looking For You di una voce splendida, scorticata e catramosa. Stessa cosa dicasi per Malcolm Holcombe e la sua stralunata Dollar Bill Blues. Arriva invece direttamente dalle viscere della terra la voce con cui David Corley interpreta To Live Is To Fly insieme con Sarah McDermott e Hugh Christopher Brown. Abbiamo negli anni imparato ad apprezzare Slaid Cleaves, songwriter in possesso di una scrittura semplice e immediata, sostenuta da un cantato figlio di John Prine, Steve Earle e, ovviamente, Townes. Nell'esecuzione di Colorado Bound si fa accompagnare da Scrappy Jud Newcomb, negli anni '90 membro dei leggendari Loose Diamonds e più recentemente nei Resentments.
Non ha invece bisogno di presentazioni David Olney, sulla scena da anni e gigantesco in For The Sake Of A Song. Giganteggia anche James Maddock, attraverso le sue corde vocali Loretta diventa un trascinante e maledetto pezzo rock'n'roll, a metà tra Exile On Main Street e il Rod Stewart dei Faces. Sicuramente uno dei punti più alti del secondo dischetto, ma forse dell'intera raccolta, è rappresentato da Micheal McDermott e da una Waitin' Around To Die che urla tutto il suo angosciante dolore. Conferme di qualità arrivano da Jono Manson con At My Window, Gurf Morlix alle prese con Marie e l'immancabile Bocephus King a cui tocca Rex's Blues in coabitazione con Flophouse Jr.
Il piano liquido e bluesato di Radoslav Lorkovic colora Flyin' Shoes di Louisiana e splendidi colori autunnali, Tim Grimm porta Colorado Girl nei nativi territori dell'Indiana, mentre Richard Lindgren tratta Lungs con il dovuto rispetto. Ho conosciuto Matt Harlan a Austin nel 2012, uomo semplice e umile, songwriter prezioso e di buon valore, esegue con convinzione You Are Not Needed Now. Nel 1998 conobbi invece solo musicalmente Chris Buhalis, originario di Detroit, Woody, Hank e Townes nelle corde della chitarra, un disco come Kenai Dreams baciato da un discreto successo. Poi più niente, nessuna notizia, almeno per quanto mi riguarda. Lo ritrovo con piacere in questo contesto nella rendition di Highway Kind, voce intensa, profonda ed espressiva. Chris Jagger onora la genetica di famiglia e Ain't Leavin'Your Love, nella norma Jaime Michaels e la sua Snowin' On Raton e Christian Kjellvander con Tower Song. Intensa e baritonale la Tower Song di Christian Kjellvander. Orphan Brigade e Session Americana, cuori che pulsano folk puro e rurale nelle adamantine Katie Belle Blues e My Proud Mountains. Un brivido scorre lungo la schiena leggendo l'ultimo nome della lista, perché Jack Trooper è il figlio del grande e mai dimenticato Greg. Si cimenta con Our Mother The Mountain, cavandosela egregiamente, buon sangue...Una menzione particolare ovviamente per Andrea Parodi, braccio e mente, fautore e brillante realizzatore del tutto. Per se stesso si ritaglia una immortale Tecumseh Valley in italiano, Carolina arriva da Alghero e si sperde nel porto di Genova al buio dei carrugi. Rispetto, passione e dedizione. Cuore grande e forti emozioni. When The Wind Blows.