BEYOND WORDS: INSTRUMENTAL<small></small>
Americana • Songwriting

Van Morrison BEYOND WORDS: INSTRUMENTAL

2023 - Orangefield Records Ltd

26/09/2023 di Aldo Pedron

#Van Morrison#Americana#Songwriting

L’incontenibile Van Morrison negli ultimi tre anni (pandemia compresa) si è preso il lusso di pubblicare:
Latest Record Project Volume I (il 7 maggio 2021 con 28 canzoni per un’ora e 27 minuti),
What’s It Gonna Take? (il 20 maggio 2022 con 15 pezzi)
Moving On Skiffle (10 marzo 2023) un doppio CD con 23 brani in totale.
Beyond Words: Instrumental (17 pezzi, pubblicato il 25 agosto 2023).
Mentre viene annunciato per il 3 novembre 2023 l’uscita di Accentuate The Positive, il suo 45° album in studio, un omaggio al rock and roll. Dire prolifico è semplicemente riduttivo e soprattutto la qualità eccelsa non è mai mancata.
Queste sono alcune parole che già scrivevo nell’introduzione al precedente Moving On Skiffle.
In verità non si tratta di un disco nuovo e nemmeno è una pubblicazione ufficiale (o quasi), ma un disco annunciato sul suo sito e tramite la sua newsletter.
Alla veneranda età di settantasette anni, Van Morrison, lancia un’etichetta discografica, la Orangefield Records, che pubblicherà il materiale inedito del cantautore irlandese dal suo nutrito archivio. In precedenza era stato scritto che l’etichetta si sarebbe chiamata Esoteric (con un cenno forse all’elaborata spiritualità di Morrison), ma i solerti seguaci del cantante hanno sottolineato, attraverso Facebook e Instagram, il controverso addensamento di case discografiche con quella stessa intestazione.

Beyond Words: Instrumental è un album di diciassette brani esclusivamente strumentali, definito dal “Belfast Telegraph” «una drammatica rottura rispetto a tutto ciò che ha fatto in passato». Orangefield è a tutti gli effetti il quartiere orientale di Belfast in cui è cresciuto Morrison: si tratta ancora di uno sguardo agli inizi, a quella adolescenza fulminante e ad una carriera da sembrare eterna tra skiffle, soul, jazz, rock and roll, armonie gaeliche, celtiche, in un melting pot musicale raffinato e arboreo che è poi la cifra peculiare dell’opera di Van.
Van Morrison questa volta però ci ha spiazzati. Lui, una delle più belle voci del firmamento stavolta ci lascia ben 17 brani, solo strumentali!

Bellissima l’iniziale Beyond Words (al di là delle parole) però è l’eccezione nell’eccezione e Van, anziché soltanto suonare la chitarra ritmica acustica o cantare, accompagna tutto il brano con un esaltante scat … ta-ra-ta-ra, ta-ra-ra, ta-ra-ta-ra, ra-ra-ra, tatt-ttti, ta-titiii, ttttttttttttt, ta-ta-ta, techete, reghete, recheteghete, reghete reghete reghete, tttttt… bruah bruahh… (letteralmente lo scat è una forma di canto in cui alle parole del motivo il cantante sostituisce una serie di sillabe senza senso o anche di suoni onomatopeici, ma perfetti per il motivo stesso).
17 brani del suo repertorio rimasti inediti ed incisi negli anni ’70, ’80, ’90 e nuovo millennio.

Chi l’accompagna è sempre di prim'ordine, si avvicendano nei vari pezzi bassisti come David Hayes, Jerome Rimson e Steve Pearce al basso, George Rains, Tom Donlinger,
Dahaud Shaar e Peter Van Hooke alla batteria, Eddy Ottenstein, Chris Michie e Ralph Walsh alla chitarra.
John Allair è all’organo Hammond B3, Jeff Labes al pianoforte in All Saint Beneficial, Celtic Voices e Mountains, Fields, Rivers and Streams, Pete Winfield al piano in Parisian Walkabout, Nadine Cox all’arpa in All Saints Beneficial (e Van Morrison al piano elettrico) mentre in 12 Bar Celtic Neil Drinkwater è alle tastiere e Martin Drover alla tromba.
Driving on a Country Road di oltre 6 minuti e mezzo è una sorta di raga con Van Morrison in un prolungato assolo di chitarra acustica e Eddy Ottenstein alla chitarra elettrica più la sezione ritmica con basso e batteria rispettivamente con l’americano David Hayes (assai spesso con Van) e il texano di Austin George Rains (ex Angela Strehli Band, Boz Scaggs Band, Doug Sahm Band, Mother Earth, Sir Douglas Quintet, Sir Douglas Band, The Texas Tornados). Fiachra Trench è al pianoforte nella finale Greenwood Tree e con Paddy Maloney cofondatore del gruppo folk irlandese The Chieftains al whistle (flauto a fischietto).

Chi secondo me rovina tutto è il synthesizer di Mark Isham (per fortuna soltanto in due brani, Far North e Time to Get Ready) che conosciamo bene ed è anche un ottimo tastierista e trombettista, ma il synthesizer è di troppo, sempre.
I brani sono interessanti, alcuni proprio con il marchio di fabbrica, Van The Man, altri, essendo strumentali, mi fanno venire alla mente la musica new age o la Music for Elevator.
In Breadwinner spiccano il sax contralto dello stesso Van Morrison e di Jim Rothermel, in Cool for Cats l’armonica di Van Morrison e la sezione ritmica sempre presente in tutti i brani. In So Complicated e in Kerry Dancing sia Van Morrison sia Martin Winning al sax contralto.

Davvero notevole The Street, che vale, insieme all’iniziale Beyond Words, l’intero album e con un assolo eccelso di Pee Wee Ellis al sax tenore, mentre le due coriste le poteva lasciare a casa. Van traghetta gli ascoltatori in un viaggio ipnotizzante dentro uno degli archivi più ammirati e ricercati al mondo e, dopo anni di attesa, ecco la prima uscita.
Beyond Words: Instrumental in definitiva ci offre sonorità illuminanti, sinuose e assai piacevoli.

Track List

  • Beyond Words
  • Jammin ` with Eddie
  • Driving on a Country Road
  • Breadwinner
  • Cool for Cats
  • Parisian Walkabout
  • So Complicated
  • Kerry Dancing
  • All Saints Beneficial
  • Celtic Voices
  • Mountains, Fields, Rivers and Streams
  • The Street
  • Far North
  • Time to Get Ready
  • Song of Home
  • 12 Bar Celtic
  • Greenwood Tree

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