Daniele Silvestri Acrobati
2016 - Sony Music
Dopo aver dato un po' di numeri, forse capiamo meglio l'operazione che Silvestri intende proporre, a 48 anni (un altro numero importante, alle soglie dei fatidici cinquanta...) e dopo cinque anni di silenzio discografico, ma interrotto dall'importante tour con gli amici Fabi e Gazzé. Un'opera dilagante, alluvionale, forse eccessiva nel materiale prodotto, ma in cui si avverte il senso sincero e immediato di necessità, nel senso di opportuna inevitabilità dell'esistenza di queste canzoni, prima nel cuore e nella mente dell'artista, poi nei solchi del disco.
L'acrobata vive altissimo, senza contatti con la terra, ma dipende dallo sguardo del pubblico pagante; e così si deve sentire un artista, insieme con la testa fra le nuvole e col cuore nel mondo. Silvestri si sente un acrobata poeta, come il suo maestro riconosciuto Dalla, a ingigantire i dettagli minimi della storia con la minuscola (l'incisiva Un altro bicchiere, storia di tutte le dipendenze condensate in una sola), a rendere comprensibili quelli giganti della Storia con la maiuscola (Quali alibi o La guerra del sale, ricchissime entrambe di giochi di parole e sostenute dalla verve polemica e ironica che lo contraddistingue), a farci riflettere su tutto, senza imporre niente.
In un disco di diciotto tracce, il rischio di cadere dalla fune è alto: raramente però l'acrobata sembra perdere l'equilibrio, e ciò avviene quando replica stilemi collaudati (Pochi giorni, o La mia routine) o si appropria di quelli altrui (la contiana La verità o la waitsiana Spengo la luce), o ancora insegue il ritornello facile di Bio Boogie. Ma il mestiere e la sincerità di cui si diceva impediscono lo scivolone, e il disco possiede una forza entusiasmante, contagiosa: quella che proviene dalla passione per il racconto in musica, ottimamente orchestrato da una band energetica (che conta su personaggi di rilievo come Enrico Gabrielli, sulla chitarra vintage di Roberto Dell'Era, su quella dell'ousider Adriano Viterbini o sul violino di Rodrigo D'Erasmo).
Con queste premesse, i numeri assumono un significato più esplicito: un disco pensato in grande, per arrivare nell'intimo della vita di ciascuno. Il percorso in bilico di Silvestri in questi tempi instabili è anche il nostro.