live report
Daniele Silvestri Milano - Assago / Mediolanum Forum
Concerto del 22/11/2019
È arrivato per la tappa milanese del suo tour nei palasporti La terra dal vivo sotto i piedi, in cui letteralmente ha costruito un palco - non palco, composto da un cumulo di terra su diversi piani, in una struttura circolare, nella quale trovano posto e adeguata valorizzazione gli ottimi musicisti di cui si è circondato: Fabio Rondanini e Piero Monterisi alle batterie, il basso di Gabriele Lazzarotti, le tastiere e i sintetizzatori di Gianluca Misiti, Adriano Viterbini e Daniele Fiaschi alle chitarre, il fagotto e tromba di Marco Santoro, la tromba e percussioni di José Ramon Caraballo Armas e le tastiere di Duilio Galioto.
È arrivato portando con sé i dubbi, i sogni, le delusioni e le speranze di venticinque anni di percorso artistico, che ripropone in una cavalcata instancabile di tre ore, spaziando dai brani del recente album, che porta lo stesso nome del tour, a ritroso fino al 1994, in cui si preparava il successo de L'uomo col megafono, per tornare al 2016, l'anno del suo penultimo disco. Venticinque anni coerenti, complessi, sempre alla ricerca del suono migliore per vestire le sue idee, mantenendo la cifra compositiva imperniata sulla riflessione ironica, autenticamente popolare, disincantata, ma ricca di riferimenti ai valori della società civile.
Ecco dunque che su un megaschermo scorrono i visual alternati alle immagini del live, secondo un progetto scenografico di Giancarlo Sforza, con Giorgio Testi e Filippo Rossi alla regia video, mentre Silvestri e la band propongono un ventaglio di suoni poliedrici, dalla Cuba di Precario è il mondo e Cohiba (con coro finale), alla dance di Salirò, al sano rock and roll di Manifesto, fino al cruciale intervento del rapper romano Rancore, presente in tutte le date del tour, che impreziosisce con le sue barre creative e profonde e con la sua energetica presenza scenica non solo la sanremese premio della critica Argentovivo, ma molti altri brani, oltre a proporne uno suo (Arlecchino, denso di significati umani e artistici).
Un set pletorico, torrenziale, ottimamente suonato, in cui è evidente che Silvestri ha inteso coniugare quantità e qualità, per festeggiare i propri cinquant'anni, e i venticinque di musica, con un pubblico composito, dalle famiglie con figli adolescenti a trentenni ancora fiduciosi nel futuro, fino ai giovanissimi, intrigati dalla collaborazione con Rancore. E gli applausi mentre scorrono le immagini di Andrea Camilleri, Ilaria Cucchi, Francesco Totti, tre simboli molto diversi di persone con la terra sotto i piedi, sono la dimostrazione che il pubblico, questo pubblico, sa ancora scegliere da che parte stare.
Se è ancora necessario sventolare le agende rosse, come sostiene Silvestri introducendo L'appello, e se questi sono proprio Tempi modesti, è comunque importante credere che Qualcosa cambia. E se non cambia adesso, cambierà...Trascorse le tre ore, iniziamo a crederci anche noi.
SETLIST
Qualcosa cambia
Marzo 3039
Complimenti ignoranti
Concime
Scusate se non piango
Manifesto
Tutti matti
Precario è il mondo
L'appello
La guerra del sale
Argentovivo (con Rancore)
Il mio nemico (con Rancore)
Arlecchino (Rancore)
Dove sei / L'uomo col megafono
Le cose in comune
Hold Me
Strade di Francia
Desaparecido
Occhi da orientale
1000 euro al mese
A me ricordi il mare (con Rancore)
Monetine
Acqua stagnante (con Rancore)
L'amore non esiste (Fabi Silvestri Gazzè cover)
La mia casa
La vita splendida del capitano
Tempi modesti
Gino e l'Alfetta
Salirò (con Rancore)
Encore:
Le navi
Prima che
La paranza
Testardo
Cohiba
Alla fine