In alto i cuori<small></small>
Italiana • Canzone d`autore • Folk Rock

Massimo Bubola In alto i cuori

2013 - Eccher Music

21/02/2013 di Giuseppe Verrini

#Massimo Bubola#Italiana#Canzone d`autore #Folk rock

In alto i cuori è il ventesimo disco di Massimo Bubola, uno dei più bravi e importanti cantautori rock della musica italiana, che ha iniziato il suo lungo percorso nel 1976 tra grande musica (rock e folk) e poesia. L’artista lo definisce una raccolta di “istant songs”, ma è sicuramente di più, molto di più.

Accompagnato dalla Eccher Band con Simone Chivilò in grande spolvero alla chitarra, Bubola ci regala un disco che ricorderemo a lungo come uno dei suoi migliori e certamente il più “politico”. Nelle undici canzoni che compongono questo nuovo lavoro, in gran parte costituito da splendide ballate con un paio di brani  blues e rock-blues, c’è un suono morbido e caldo che  percorre tutto il disco, grazie anche all’utilizzo di chitarre, amplificatori e microfoni vintage ed alla ottima registrazione, un misto di analogico-digitale, creando un tappeto sonoro elettro-acustico che cattura l’ascoltatore.  

Nei testi che fotografano un'Italia alla deriva ci sono malinconia, rabbia, ricordi, sentimenti, passione, emotività e anche nostalgia di un’altra civiltà, quella contadina, che è ormai scomparsa. C’è l’invito a non arrendersi, a non accettare l’omologazione, a non appiattirsi su livelli morali ed etici da basso impero, ma Massimo Bubola ci esorta anche a riscoprire antichi ma sempre validi valori, a ribellarci e alzare la testa o, forse meglio, i cuori .

Così in Hanno sparato ad un angelo, delicata e commossa ballata ispirata ad un doloroso fatto di cronaca dello scorso anno che ha colpito, ancora una volta, degli innocenti, Un paese finto e Cantare e portare la croce c’è l’amara constatazione di un’Italia che non si riconosce più.

In Al capolinea dei sogni, brano tex-mex che sembra uscito dal disco dei Barnetti Brothers, c’è la feroce analisi delle disillusioni e i compromessi di una vita, Lacrime parallele con l’emozionante ricordo di una morte in montagna, ci porta tra i grandi valori della cultura alpina, mentre Analogico –Digitale è un lungo blues  scritto alcuni anni fa con Beppe Grillo sulla contrapposizione tra  la cultura millenaria e quella di oggi, con le strofe che si alternano proprio come il titolo. A morte i tiranni ci ricorda la storia e la fine di tutti i despoti: un invito o una speranza per i nostri tempi?

Tasse sui sogni invece è un brano rock-blues duro e martellante, proprio come il salasso economico causato dalle tasse  a cui siamo sottoposti ogni giorno, mentre Una canzone che mi spacca il cuore e Ridammi indietro ci riportano a liriche più intimiste e d’amore.  Chiude il lavoro In alto i cuori, forse il brano migliore del disco, accorato inno, in questi tempi difficili, alla speranza per un paese migliore.

Massimo Bubola è un patrimonio culturale e musicale da proteggere e conservare in questo mondo in cui sentimenti, valori e  spiritualità sono soffocati negli shopping center e in televisione e in cui molta buona musica è tenuta nascosta e non visibile al grande pubblico.

Grazie Massimo per averci ricordato che stiamo attraversando un periodo molto difficile e che un mondo migliore è sicuramente possibile.   

Track List

  • Hanno sparato ad un angelo
  • Un paese finto
  • Cantare e portare la croce
  • Al capolinea dei sogni
  • Lacrime parallele
  • Analogico – digitale
  • A morte i tiranni
  • Tasse sui sogni
  • Una canzone che mi spacca il cuore
  • Ridammi indietro
  • In alto i cuori

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