live report
Massimo Bubola Prada (TN) / Monte Terlago
Concerto del 09/08/2013
Ci sono concerti di musica jazz, classica, folk, dalla canzone d’autore alla musica etnica, con grandi artisti e un grandissimo seguito. Quest’anno per esempio a vedere Vinicio Capossela alle 6 di mattino al rifugio Vajolet (2.240 m) c’erano diverse migliaia di persone che si sono svegliate nel cuore della notte e hanno camminato almeno un’ora per raggiungere questo luogo sito nel cuore del gruppo del Catinaccio, per non dire degli oltre 13.000 presenti al rifugio Fuciade al concerto conclusivo (1.972m) di Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa e Neri Marcorè e in totale più di 60.000 persone hanno assistito a questi concerti sempre di altissimo livello e completamente gratuiti che testimoniano che la musica è linguaggio universale e la montagna è spazio di libertà.
Suoni e voci della terra raccolti là dove la terra si avvicina al cielo.
Per Massimo Bubola è la prima partecipazione a questa rassegna, e la cosa sorprende un po’, tenendo conto delle numerosi canzoni che il grande artista ha dedicato a temi alpini, alla Grande Guerra, alla cultura della montagna e in generale a questo splendido territorio.
Accompagnato dalla fedele Eccher band, Massimo Bubola ha deliziato ed emozionato il numeroso pubblico presente con un set acustico di quasi due ore con diversi brani tratti dallo splendido disco Quel lungo treno (2006) interamente dedicato alla Grande Guerra, e una manciata di capolavori che ci ha regalato nella sua lunga carriera a cominciare dalla collaborazione con Fabrizio De Andrè.
Ed è proprio con Andrea “…ucciso sui monti, sui monti di Trento …” che inizia il concerto, in una grande versione acustica che cattura e coinvolge subito gli ascoltatori che parteciperanno cantando insieme all’artista in numerose canzoni .
Lacrime Parallele, dedicato ad un’alpinista scomparso lo scorso anno, è l’unico brano tratto dall’ultimo splendido album, In alto i cuori, uscito ad inizio anno e che comprende alcune riuscite “istant songs”.
Seguono tre brani tradizionali che ci ricordano tempi difficili, la guerra, i morti in famiglia, la povertà, la fame: Monti Scarpazi, Ponte de Priula in una versione quasi alla Neil Young, Il disertore brano del 1835 dell’area trentina.
Sono canzoni che commuovono, fanno pensare e creano una grande sintonia con il pubblico presente.
Fiume Sand Creek, Il cielo d’Irlanda anticipata per scongiurare il rischio della pioggia ( per fortuna solo due gocce per pochi minuti) e Quello che non ho, rendono l’idea di quali grandi canzoni Massimo ha composto nella sua lunga carriera.
La Eccher band, Enrico Mantovani (chitarra), Alessandro Formenti (chitarra), Piero Trevisan (basso) e Virginio Bellingardo (percussioni) si muove tra rock e folk in perfetto sincronismo con Massimo .
Si ritorna ancora alla Grande Guerra con un trittico di canzoni come la tradizionale Ta pum Ta pum , dai campi di battaglia dell’Ortigara, Noi veniamo dalle pianure che anche se scritta da Massimo sembra provenire dall’inizio dello scorso secolo, e la struggente Adio Ronco.
I bis sono la toccante Rosso su verde, che vede l’emozione prendere anche Massimo e il brillante mix Angiolina/Volta la carta, qui in una versione lenta, quasi una ninna nanna che vede anche la partecipazione di Erika Ardemagni (voce), e Tre rose che chiude il concerto.
Il pubblico però vuole ancora emozioni e Massimo regala ancora una versione de Il cielo d’Irlanda cantata insieme a tutto il pubblico presente.
Grande concerto, grandi canzoni , grande partecipazione del numeroso pubblico e tante sensazioni ed emozioni che solo la grande musica, un luogo spettacolare e un grande e vero artista sanno regalare.
Massimo Bubola sta lavorando ad un nuovo album che uscirà il prossimo anno, il secondo capitolo di una trilogia dedicata alla Grande Guerra , di cui il prossimo 24 luglio 2014 ricorre il centenario dello scoppio.
Lo attendiamo con ansia, sicuri che questo grande “artigiano” della musica ci toccherà le menti ed i cuori e ci emozionerà ancora un’altra volta .