Lowlands The Collection 2008 - 2018<small></small>
Rock Internazionale • Rock

Lowlands Lowlands The Collection 2008 - 2018

2018 - Route 61 / Harbour Song

02/04/2018 di Marcello Matranga

#Lowlands#Rock Internazionale#Rock

Prima di raccontare questa sorta di The Last Waltz dei Lowlands di Edward Abbiati, credo sia opportuno rimandare i nostri lettori, o anche coloro che dovessero accostarsi per la prima volta a mescalina.it, alla bella intervista che Gianni Zuretti e Vittorio Formenti hanno fatto recentemente ad Edward, nella quale si raccontano questi dieci anni di vita spesa componendo gran belle canzoni, lottando contro un sistema pronto ad illuderti per poi lasciarti con un sapore amarognolo in bocca quando vedi sfumare una qualche aspettativa. Dieci anni insieme a compagni di viaggio che si sono succeduti, in tanti casi lasciando ben più di un segno tangibile. Insomma la storia di una parte della  propria vita, condivisa con chi ha trovato un bagliore o anche un solo motivo grazie ad una canzone per avvicinarsi o innamorarsi di questa band.

Una storia che oggi arriva al passo finale, almeno dal punto di vista discografico (a meno di un’ultimo regalo che potrebbe realizzarsi, visto che la data milanese del Farawell Tour dei Lowlands verrà registrata per magari trarne un live album certamente gradito), con una sontuosa, è il caso di dirlo, antologia  che ripercorre quanto noto mescolandolo con ciò che di meno celebre Abbiati ed i suoi pards abbiano disseminato nel corso di questo viaggio. Il primo CD è, quasi per intero, la summa di quanto di più bello, o comunque di una parte consistente delle canzoni fondamentali di questo gruppo che, ha iniziato la propria carriera con il vento in poppa raccogliendo i favori di una critica piuttosto ampia, e che sembrava destinata a poter raccogliere ben più di quanto in realtà non sia avvenuto. Se la storia sia stata maligna non si sà ma di certo possiamo affermare che  ancora oggi, e certamente in futuro, le pagine che riguardano il Rock in Italia del nuovo millennio, non potranno trascurare questa splendida avventura, una vicenda musicale che ha lasciato una traccia che non può certo ritenersi trascurabile. 

Abbiati ha avuto la fortuna di potersi esprimere nella sua ligua madre, l’inglese, che è la lingua del Rock. E questo ha  aiutato i Lowlands a costruirsi una immagine ed un repertorio che hanno fatto breccia nel cuori degli appasionati, regalando concerti sudati e furiosi, accanto a cartoline ricche d’amore. Ecco quindi scorrere, tra le preferite di chi scrive, canzoni come In The End, Only Rain, Gypsy Child (cantata a squarciagola in decine di viaggi in auto), la commovente Love Etc…, Friday Night, un ponte gettato tra i Pub di Temple Bar a Dublino, con certi posti come l’1&35 Circa a Cantù, dove Edward è stato spesso ospite, regalandoci in pochi versi emozioni vissute realmente.  Un bel songbook con sorpresa posta proprio a chiusura del primo CD, ovvero The Trick Of Love, una canzone densa di significati interiori esplicitati nei versi di un pezzo che ha il sapore della paura e dell’angoscia nel non poter vedere più chi si ama. Una canzone che, come spiega chiaramente Edward nelle note del booklet allegato, è stata registrata per un film diretto da Giorgio Magarò, prima di scoprire di dover lottare con la malattia. Una canzone di morte e amore sicuramente tra quelle più toccanti scritte da Abbiati.

Il secondo CD è una specie di scrigno dei tesori, visto che allinea diciannove canzoni che sono praticamente inedite o mai apparse su CD. Demo, versioni acustiche scintillanti, ascoltatevi Only Rain al riguardo, ma anche una belle serie di cover spettacolose che tracciano in modo evidente le influenze e gli amori di Abbiati. Ecco allora passare in rassegna Johnny Cash come i Grateful Dead (che meraviglia Friend Of The Devil…), i Rolling Stones e i Beatles, gli irrinunciabili The Replacements a braccetto con i Waterboys, Neil Young e Bruce Springsteen, Tom Waits e Bod Dylan. E poi Townes e Woody tornando al primo CD. Tutto filtrato secondo l’amore e la vena poetica di Edward. Si arriva alla fine e si ha voglia di cominciare da capo, come se in fondo In the end non ci si volesse veramente arrivare mai.

Di questo disco avrebbero dovuto e potuto parlare due persone che ci sorridono dall’altra parte del fiume, Nello Leandri e Luciano Re. A loro, ai loro sorrisi ed alla loro ironia dedico queste righe scritte su una band che hanno amato molto.

 

Track List

  • CD 1 Studio Cuts 2008 - 2018
  • Ghosts In This Town
  • Friday Night
  • In The End
  • That’s Me On The Page
  • Lullaby
  • Only Rain
  • Gypsy Child
  • Gotta Be
  • Blow Blue Wind Blow
  • Better World Coming
  • Lovers & Thieves
  • Ashes
  • Down On New Street
  • Homeward Bound
  • Keep On Flowing
  • Can’t Face The Distance
  • Love Etc…
  • Goodbye, Goodnight
  • Pancho & Lefty
  • Trick Of Love*
  • CD 2 Bits and Pieces 2005 - 2015
  • Lowlands*
  • Walking Down The Street (In The Dark)
  • Life Beautiful Lies*
  • Friday Night*
  • Ghosts In This Town**
  • Friend Of The Devil**
  • I Still Miss Someone**
  • Soul Driver
  • In My Life
  • Fragile Man*
  • Stolen Car*
  • Dead Flowers
  • Left Of The Dial
  • Everybody Knows This Is Nowhere
  • Fisherman’s Blues
  • The Last Call
  • Only Rain*
  • San Diego Serenade
  • Don’t Think Twice (It’s All Right)*
  • *Unreleased
  • **First Time On CD

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