Lowlands Lowlands and Friends Play Townes Van Zandt`s Last Set
2016 - Route 61 Music
L'idea di Abbiati, che anima il disco, intitolato proprio Lowlands and Friends Play Townes Van Zandt's Last Set, è originale e impegnativa: a distanza di vent'anni, riproporre per intero quella memorabile e tormentata performance, segnata da un'incredibile tensione emotiva ed umana, aiutato dai suoi compagni, i Lowlands, non nuovi a simili proposte (come, nel 2012, in Better World Coming , per celebrare il centesimo anniversario della nascita di Woody Guthrie), e accompagnato da una serie impressionante di Friends, artisti sopraffini, come Kevin Russell, Winston Watson (Giant Sand, Bob Dylan), Tim Rogers (You Am I), Sid Griffin (Long Ryders), Chris Cacavas (Green On Red), Will T. Massey, Rod Picott, Richard Lindgren, Michele Gazich, i Cheap Wine, Antonio Gramentieri, Maurizio "Gnola" Glielmo, Stiv Cantarelli. Proposta ambiziosa, che riesce pienamente a cogliere nel segno, grazie a molti fattori: dalla voce di Barry Marshall-Everitt, tour manager di Townes e dj del programma House of Mercy, che introduce i brani come se si assistesse a un concerto live dalla radio, al calore che traspare dalle numerose collaborazioni, fino ai colori che i diversi artisti forniscono alla grande tavolozza del concerto.
L'eclettismo è la cifra migliore per interpretare il disco; non ascoltiamo così banali cover, rese identiche all'originale, bensì rivisitazioni personali, eppure rispettose, con tocchi ed echi contemporanei, frutto degli anni intercorsi fra l'esecuzione di Townes e il 2016, nei quali i musicisti hanno sperimentato ricerche aderenti alla modernità. Ad esempio, Waiting Around to Die esplode in un'energia che l'originale lascia solo intuire; Buckskin Stallion si colora delle sonorità attuali della chitarra di Antonio Gramentieri; la struggente Pancho & Lefty rivive grazie al violino incantato di Michele Gazich, e My Starter Won't Start di Lightnin´Hopkins, con cui si aprì il concerto di Townes, sembra immersa nel Mississippi e non nel Ticino, con la voce di Kevin Russell in bella evidenza e la Gnola Blues Band a rifinire egregiamente l'atmosfera.
C'è solo da sperare che il disco si nutra a lungo anche della dimensione live, che abbiamo avuto modo di gustare appieno durante il concerto, trascinante ed emozionante, che Lowlands and Friends hanno tenuto, allo Spazio Teatro 89 di Milano, proprio il 3 dicembre 2016; a testimonianza di un passaggio di consegne ricco di significato e valore.