Bocephus King The Infinite and the Autogrill vol.1
2020 - Appaloosa / IRD
Ne è un esempio brillante il nuovo album del cantautore canadese, The Infinite and the Autogrill vol.1, che lascia presagire l'arrivo di altri due volumi. Una trilogia pensata in Italia, grazie ad alcuni incontri speciali, che hanno portato Bocephus King a incrociare persone come Francesco Guccini o Mario Arcari, e da cui Jamie Perry ha saputo trovare linfa nuova per la propria esistenza, ultimamente segnata dalla scomparsa del padre e dal sopraggiungere della fatidica data dei cinquant'anni, tempo di bilanci e di nuovi slanci.
Alla ricerca di una nuova Identity, titolo anche di uno dei brani più profondi del lavoro, il musicista intraprende così un viaggio spirituale e culturale al di qua e al di là dell'Atlantico, attingendo alle proprie radici operaie, ma anche alla propria formazione artistica, che mescola John Prine e Leopardi, Bob Dylan e Dante, materia e spirito. Ne emerge un insieme unico e affascinante, perfettamente reso dalle sette tracce originali, a cui si accostano due traduzioni - omaggi ad altrettanti cantautori italiani, Ivan Graziani di Farewell Lugano e Fabrizio De André di Crêuza de mä, quest'ultima con l'emozionante flauto del Maestro Mario Arcari, che restituisce tutto l'incanto dell'originale.
You gotta learn from your defeat, canta Bocephus nella semplice, quasi infantile, e perciò luccicante di ingenua energia, Life is sweet; e l'etichetta Appaloosa bene ha fatto a inserire nel libretto anche le traduzioni, in modo che chiunque possa accostarsi al modo di vedere dell'artista. Ascoltare l'ipnotica The Other Side of the Wind, ad esempio, è imprescindibile senza capirne il senso profondo, così come la dylaniata One more Troubadour, dai cori evocativi e dal testo che lega insieme passato e presente in modo inscindibile. A proposito dei background vocals, menzione speciale va alla giovane cantautrice bergamasca Claudia Buzzetti, che ha curato gli arrangiamenti dei cori, dando loro una cifra impalpabile, eppure significativa, come nella traccia già citata, o nell'energica John Huston, prova tangibile della passione di Perry per il buon cinema, nella quale spicca la collaborazione di Vini Lopez (il primo batterista della E Street Band), James Maddock e Andrea Parodi, amico fraterno del canadese.
Registrato fra Italia e Canada, il disco si impreziosisce appunto di interventi prestigiosi; alla band (la tromba di Raffaele Kohler, i fiati di Mario Arcari, già con Fossati e De Andrè, le chitarre di Alex Kid Gariazzo, enfant prodige della Treves Blues Band, il basso di Michele Guaglio, le percussioni di Max Malavasi e la voce di Claudia Buzzetti) e ai tre artisti già citati si aggiungono, in ordine sparso, Scarlet Rivera (lo struggente violino in Identity), il batterista Charlie Higgins in due tracce, le canadesi Mary Ancheta (evocativo piano in The other side of the wind) e Aurora Jane, che ha curato anche parte della produzione.
Il risultato di questo primo volume è promettente: l'inconfondibile voce del viaggiatore del tempo Bocephus, novello Dante all'interno della selva oscura dei nostri tempi, si intreccia con quella di Claudia - Beatrice, mentre i suoi compagni tessono una trama di suoni precisi e ben amalgamati da un missaggio molto equilibrato. Aspettiamo ora le altre due tappe del viaggio, e nel frattempo gustiamoci i live act del canadese, da sempre ricchissimi di sorprese, omaggi ai grandi e jam session, in un clima da happening che fa bene al cuore.